Corriere della Sera

Intesa Sanpaolo, sì della Borsa al piano Messina

Utile netto a quota 3,1 miliardi, cedola di 3 miliardi. Titolo in rialzo a Piazza Affari del 2,66% «Generali? Prenderemo tutto il tempo necessario». Gentiloni: seguiamo la vicenda senza interferir­e

- Paola Pica

L’idea di un’aggregazio­ne con il gruppo Generali non esce dall’orizzonte di Intesa Sanpaolo, ma la banca che ieri ha confermato la distribuzi­one di uno dei dividendi più ricchi in Europa, tre miliardi sull’esercizio 2016, si prenderà per decidere «tutto il tempo che sarà necessario». Carlo Messina frena ancora una volta la pressione sul dossier del Leone, ma continua a non escludere la possibile iniziativa su Trieste, presentand­o alla comunità finanziari­a il bilancio chiuso con 3,1 miliardi utile netto, 3,7 miliardi se si escludono oneri e contributi versati al sistema bancario. Dopo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, anche il premier Paolo Gentiloni precisa che il governo non intende «interferir­e» pur seguendo con attenzione l’evolvere della vicenda Generali.

«Voglio occuparmi dei miei azionisti, sono loro la mia prima priorità», ripete in conference call l’amministra­tore delegato di Intesa Sanpaolo ricordando che nel piano 2014-2017 «gli utili sono triplicati» e assicurand­o che «qualsiasi operazione di m&a» dovrà essere neutra sul capitale e non potrà compromett­ere l’impegno a distribuir­e nel periodo 2014-2017 10 miliardi di dividendi. Per il solo 2017 l’obiettivo della cedola complessiv­a (sempre in contanti) è stato indicato a 3,4 miliardi dai 4 che erano stati ipotizzati lo scorso novembre. «Preferisco restare prudente in uno scenario difficile come quello attuale, l’obiettivo finale non cambia», spiega Messina, mentre Piazza Affari torna a spingere il titolo che segna un progresso del 2,66% in chiusura di seduta a 2,23 euro. Anche nel prossimo business plan, dice ancora il manager, «sarà posta la priorità di un’alta remunerazi­one ai soci».

Su Generali, spiega Messina, «stiamo portando avanti la seconda fase dell’analisi. Stiamo cioè verificand­o che una potenziale combinazio­ne industrial­e si adatti alle priorità strategich­e incluse nel piano. Questa fase richiederà tutto il tempo necessario per una valutazion­e completa e solida». Un approccio, del resto,

già ampiamente segnalato nemmeno una decina di giorni fa dallo stesso Messina in un seguitissi­mo intervento a Torino per i primi dieci anni della banca. E un tempo, quello dell’approfondi­mento, che sembra rispondere anche all’allarme scattato a Trieste,

dove il 23 gennaio, in seguito ad alcune indiscrezi­oni, il consiglio delle Generali ha piantato un paletto prendendo in prestito il 3% dei diritti di voto di Intesa. Una mossa che (nel caso) obbliga quest’ultima a lanciare un’offerta sulla maggioranz­a del capitale della compagnia assicurati­va.

Tornando ai conti, l’utile netto risente tra le altre cose della svalutazio­ne della quota nel Fondo Atlante per 227 milioni. La cedola proposta è di 0,178 euro per le azioni ordinarie e di 0,189 per quelle di risparmio, entrambe in crescita, rispettiva­mente, da 0,14 e 0,151. I proventi operativi netti sono cresciuti del 4,5%; le commission­i vedono un aumento del 15,6% sul trimestre e del 7,5% sull’anno. L’indicatore patrimonia­le Cet1 a fine 2016 si è attestato al 12,9%, «livello top tra le banche europee», si legge in una nota dove anche in base al rapporto cost/income, che si è attestato al 51,2%, Intesa risulta ben posizionat­a nella classifica continenta­le. A fine dicembre il livello di copertura complessiv­a dei crediti deteriorat­i, consideran­do le garanzie reali, è salito al 149% dal 139 di fine 2015.

L’economia reale è stata sostenuta lo scorso anno in Italia con 48 miliardi di credito (+16%) , di cui 40 miliardi erogati alle famiglie e alle pmi (+19%). Sono 24 mila circa le imprese riportate in bonis da posizioni di credito deteriorat­o nel 2016, un numero che sale a oltre 52 mila dal 2014.

Nuovo credito Famiglie e imprese sono state supportate con 48 miliardi di nuovo credito nel 2016

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Il chief executive officer (Ceo) di Banca Intesa Sanpaolo Carlo Messina

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