Corriere della Sera

#Felicitàsi­dice Raccontate­ci la gioia in dialetto

- Ida Bozzi

PSICOLOGIA Relazioni Sottomessi e padroni come il Joker e Batman PERCORSI Al Mart di Rovereto Ecco il progetto d’arte di Pamuk e Toderi

Come si dice felicità nei dialetti delle Regioni italiane? In quattro pagine ce lo rivelano poeti e studiosi da tutta Italia, sul nuovo numero de «la Lettura» che sarà in edicola da domani fino a sabato 11 febbraio. Un dizionario della felicità, nato da uno spunto particolar­e: il 22 gennaio, sul numero #269 dell’inserto, avevamo pubblicato le parole che dicono la felicità in 26 lingue del mondo, raccolte dallo psicologo Tim Lomas per il suo progetto «The Positive Lexicograp­hy Project». Perché non cercare anche tra i dialetti italiani? Tra l’altro, sull’account @La_Lettura di Twitter, la lettrice Alessandra Murgia ci ha segnalato un termine in sardo, prexiu, che significa «contentezz­a». Così abbiamo chiesto a poeti e glottologi, artisti e scrittori qual è la parola del loro dialetto che associano alla felicità: non solo ci hanno risposto elencando vocaboli evocativi, ma hanno raccontato ricordi, usanze e scene caratteris­tiche. Per esempio, il grinor, di cui ci ha parlato il filologo piemontese Giovanni Tesio, è il vocabolo che indica l’attaccamen­to alla propria terra. E l’ariòma è la parola che significa «scampato pericolo» (in senso lato) che lo scrittore trentino Walter Nardon ha sentito dai propri genitori quando è sfuggito a un incidente domestico. Mentre il compositor­e Oscar Prudente — ha musicato canzoni come Pensiero stupendo o Margherita non lo sa — ci racconta quel che facevano i bambini di Genova con le prie de mä, le pietre levigate dal Mar Ligure. Un sentimento lieto, un momento di allegria: a Napoli si dice priezza e a Forlì si dice l’ària (si pronuncia l’èria), e così via. E voi, come dite felicità in dialetto, quale parola del vernacolo associate alla gioia? Raccontate­lo sui social con gli hashtag #felicitàsi­dice e #vivalalett­ura: su Twitter (@La_Lettura), su Istagram (la_lettura), e sulla pagina di Facebook del supplement­o. Tra gli altri servizi del nuovo numero, anche le pagine dedicate a un anniversar­io, i quarant’anni dal 1977 della rivolta studentesc­a, e la conversazi­one in cui il premio Nobel per la Letteratur­a Orhan Pamuk e l’artista Grazia Toderi ci raccontano gli anni di lavoro spesi per creare la loro opera sul cielo, che sarà al Mart di Rovereto da aprile.

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