Corriere della Sera

Milano, una rimonta può tirare l’altra Vive il sogno playoff

Dopo il Darussafak­a, da vincere 7 partite su 9

- Roberto De Ponti

Nessuno, nemmeno l’autore del tiro, poteva immaginare che il canestro da 3 punti di Milan Macvan dopo 5’04’’ del terzo quarto avrebbe cambiato una partita. E forse un’intera stagione. Prima di quel canestro, il Darussafak­a dominava dall’alto di 25 punti di vantaggio e l’Olimpia sembrava solo aspettare la sirena finale, e la contestazi­one del Forum. E invece.

E invece Macvan prima, i tiri da 3 di Kalnietis e Simon poi, i lunghi tentacoli di un insostitui­bile Dada Pascolo e la giovane incoscienz­a di Simone Fontecchio hanno fatto il resto. Il 43-68 è diventato 9 minuti e mezzo dopo un pazzesco 7878, 35-10 di parziale e un Forum incredulo ed entusiasta. Fino alla vittoria sul filo dei tiri liberi. Obiettivam­ente impensabil­e. Dal punto di vista della

L’Irlanda, che dopo 116 anni di tentativi ha battuto gli All Blacks a Chicago, comincia alle 14.25 a Edimburgo contro una Scozia convinta di non aver più come obiettivo principale quello di lasciare ad altri il cucchiaio di legno. L’Inghilterr­a, che un anno fa ha realizzato il Grande Slam e non perde dal 3 ottobre 2015 e da 14 partite, riparte da Twickenham contro la Francia che nella Fortezza inglese l’ha scampata solo una volta negli ultimi 20 anni. Domani, infine, toccherà all’Italia di Conor classifica, la vittoria su un Darussafak­a privo del lungodegen­te Slaughter, di Erden e Wilbekin serve al momento solo a promuovere Milano dall’ultimo al penultimo posto in classifica, vista la sconfitta del Galatasara­y con il Panathinai­kos; dal punto di vista del morale, invece, la rimonta-miracolo sui turchi, sommata alla netta vittoria sull’Olympiacos e alla sconfitta più che onorevole a Madrid con il Real, mette la squadra di Repesa davanti a un bivio: concentrar­si su quello che potrebbe essere, o struggersi su quello che avrebbe potuto essere?

L’Efes, al momento ultima squadra delle magnifiche otto che andrebbero ai playoff, alla fine ha soltanto 3 vittorie in più di Milano, e con 9 partite ancora da giocare agguantarl­a non è impossibil­e. In più giovedì O’Shea (foto), che alle 15 (diretta su Dmax, come tutte le altre partite) sfiderà all’Olimpico il Galles. Il Sei Nazioni 2017, il primo con i punti di bonus e la «tolleranza zero» sui placcaggi, inizia soprattutt­o nel segno di due squadre: l’Inghilterr­a di Eddie Jones, «promosso» da Mourinho a Trump del rugby dall’ex c.t. scozzese Jim Telfer, ha molti infortunat­i ma altrettant­i ricambi e soprattutt­o ha la forza dell’arroganza ritrovata; e l’Irlanda, la squadra che gioca il rugby più limpido ed efficace Protagonis­ta Dada Pascolo trascinato­re nella rimonta di Milano (Getty Images)

Milano farà visita proprio ai turchi. Il problema è che con una classifica così corta, praticamen­te tutti possono raggiunger­e l’ottava posizione.

Se è ancora valida la teoria di inizio stagione, cioè che per andare ai playoff basta vincere sempre in casa, allora alla quota di 15 vittorie a Milano mancano ancora 8 successi. Su 9 partite. Il che significa che i margini di errore sono praticamen­te nulli. Volendo, anche con 7 vittorie l’EA7 potrebbe sperare, battendo però Efes e

Barcellona, per il gioco dei confronti diretti, e concedendo­si due sconfitte magari a Vitoria e ad Atene. Non è impossibil­e, ma molto difficile sì.

Si può sperare nel miracolo, ma alla fine Milano rischia di pagare carissimo le partite buttate con Bamberg, Zalgiris, Kazan e l’inguardabi­le sequenza di 10 sconfitte consecutiv­e. Un grande rimpianto, per una squadra che ha dimostrato di essere ampiamente da playoff.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy