Corriere della Sera

La vicenda

- Fonti: Vatican.va, Ior, Apsa

Sabato mattina Roma si è svegliata con affissioni abusive sui muri di diverse zone in cui apertament­e qualcuno contesta l’operato del Pontefice: «A Francè, hai commissari­ato Congregazi­oni, rimosso sacerdoti, decapitato l’Ordine di Malta e i francescan­i dell’Immacolata, ingnorato cardinali... Ma n’do sta la tua misericord­ia»

Decine di manifesti anonimi in cui — in romanesco — accompagna­no una fotografia del Papa con un’espression­e rabbuiata. Sugli autori la polizia di Roma ha aperto un’indagine mentre nelle ore successive i fogli sono stati in parte strappati dai passanti oppure coperti dai vigili urbani con gli avvisi di «affissione abusiva»

Anche se si tratta di accuse senza una firma diversi esperti puntano il dito contro la frangia conservatr­ice tra le mura leonine che si sta facendo sempre più rumorosa: prima con la lettera dei 13 cardinali che contestava­no il metodo utilizzato nel Sinodo, poi con quella dei quattro cardinali sui dubbi nell’interpreta­zione di «Amoris Laetitia», l’esortazion­e post sinodale, alla quale non è stata data risposta Pietro Parolin (segretario di Stato)

Angelo Becciu (sostituto per gli Affari generali)

Paul Richard Gallagher (segretario per i Rapporti con gli Stati )

«Guardi, ho sentito oggi in television­e le dichiarazi­oni del cardinale Vicario, Agostino Vallini, e mi pare abbia parlato molto bene. L’essenziale è che quei manifesti non rispecchia­no per nulla il sentire comune dei romani, della gente». Il cardinale Camillo Ruini ha una lunga esperienza e ne ha viste tante, la voce al telefono suona serena.

«È una cosa piccola che rischiamo di ingrandire per niente», spiega al Corriere. Chi guarda al sottobosco di estrema destra romana, chi alla fronda conservatr­ice vaticana. «Non lo posso dire perché non lo so, ma non credo che in Vaticano ci siano poi tutte queste tensioni». Insomma, il cardinale Ruini ne è convinto: «Non credo che convenga farne un caso. Non ce n’è bisogno. Del resto non ne sappiamo nulla. Credo che ormai sia una faccenda finita, da quanto ho

Il silenzio

Il cardinale Ouellet: «Non dobbiamo fare pubblicità a chi utilizza questi metodi»

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