Il Papa: la maldicenza rovina la Chiesa
Rimossi da Roma i poster contro di lui. Messaggio in spagnolo al Super Bowl: pace e solidarietà
«La missione dei cristiani nella società è quella di dare “sapore” alla vita con la fede e l’amore che Cristo ci ha donato, e nello stesso tempo di tenere lontani i germi inquinanti dell’egoismo, dell’invidia, della maldicenza e così via...».
All’indomani dei manifesti anonimi apparsi a Roma contro il Papa («Ma n’do sta la tua misericordia?»), Francesco non fa menzione della vicenda. È tuttavia significativa la sua riflessione intorno al Discorso della Montagna, l’invito di Gesù ad essere la «luce» e il «sale» della terra. Egoismo, invidia e maldicenza «rovinano il tessuto delle nostre comunità, che devono risplendere come luoghi di accoglienza, solidarietà e riconciliazione», spiega. Prima di sillabare: «Per adempiere a questa missione, bisogna che noi stessi per primi siamo liberati dalla degenerazione corruttrice degli influssi mondani, contrari a Cristo e al Vangelo».
Dopo la catechesi, Francesco si sofferma piuttosto sulla Giornata per la vita, parla di aborto e eutanasia, «ogni vita è sacra!». E invia un videomessaggio in spagnolo per il Super Bowl, la finale di football americano: «Possa l’evento di quest’anno essere un segno di pace, amicizia e solidarietà per il mondo».
A Roma, intanto, i manifesti già coperti sabato sono stati
«Una cultura del encuentro y un mundo de paz…». Per la prima volta un Papa invia un messaggio al Super Bowl di football, l’evento più seguito negli Usa, oltre 90 milioni di tv accese, e lo fa in spagnolo: lo sport, dice, mostra che «è possibile costruire una cultura di incontro e un mondo di pace». Francesco preferisce parlare nella sua lingua. In tempi di muri, con relativa «preoccupazione» vaticana, è anche un segnale all’America di Trump («lo valuteremo per ciò che farà», aveva detto) e un gesto di attenzione per i «latinos». (ggv) quasi tutti rimossi. La polizia ha recuperato alcuni filmati nei quali si vedono gli attacchini agire nottetempo e sono in corso accertamenti su qualche targa.
Di «tristezza e deplorazione» parla il cardinale vicario, Agostino Vallini: «I fedeli della comunità cristiana, insieme a tutti gli abitanti della città, non si riconoscono in queste insinuazioni ingiuste e rinnovano i loro sentimenti di stima, di rispetto filiale e di gratitudine al vescovo di Roma, successore di Pietro, per la sua personale testimonianza evangelica e la sua opera di evangelizzazione e di vicinanza agli uomini, particolarmente ai poveri».
Padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, gesuita vicino al Papa, commenta su Facebook i «manifesti anonimi finto-popolari e ben pagati contro Francesco» e scrive: «È il segno che sta agendo bene e sta dando molto fastidio. Quei manifesti sono minacce e intimidazioni. In finto romanesco per tentare di far credere che siano popolari. Ma la gente vera non discetta sull’ordine di Malta o canonistici “dubia” cardinalizi. Dietro c’è gente corrotta e poteri forti che montano strategie per staccare il Papa dal cuore della gente, la sua grande forza. E il risultato è l’effetto l’opposto».