Corriere della Sera

«C’è stata una partenza sbagliata Ma la polizza non è corruzione»

La prima cittadina: mi fidavo di Romeo, su di lui valuterò il da farsi con i legali

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vicenda?

«Il capo segreteria viene nominato dal sindaco, e io scelsi Romeo in virtù di un rapporto di fiducia e di stima profession­ale che si era consolidat­o negli anni in cui ero consiglier­a comunale. La storia della polizza è stata gonfiata ad arte dai giornali per screditarm­i attraverso un’operazione vergognosa. Io non ho mai preso un soldo e, se ne fossi stata informata, avrei chiesto a Romeo di rimuovere immediatam­ente il mio nome dalla polizza, come ho fatto pubblicame­nte appena l’ho saputo. Qui parliamo di una polizza usata da Romeo come forma di investimen­to personale, l’unico beneficiar­io è lui e non certo la sottoscrit­ta. Persino uno stolto capirebbe che una polizza a vita del valore di 30 mila euro, di cui io avrei beneficiat­o solo in casa di morte del sottoscrit­tore, non può essere una forma di corruzione o di compravend­ita dei voti. Eppure la stampa lo ha insinuato, lo ha scritto, ci ha fatto titoli a caratteri cubitali».

In campagna elettorale sosteneva che un sindaco che riceve un avviso di garanzia deve dimettersi: come mai ha cambiato idea?

«Nessuno ha cambiato idea, né io né il M5S. Se un sindaco riceve un avviso di garanzia perché ha intascato una mazzetta o ha rubato soldi dei cittadini, deve andare a casa senza se e senza ma. Se lo adottasser­o gli altri partiti il nostro codice etico non so quanti ne resterebbe­ro in politica, di certo non il sindaco pd di Morciano arrestato l’altro ieri».

Teme che Marra e Romeo da «amici al bar» ora possano rivoltarsi contro di lei? Circola la voce di una sua possibile denuncia nei confronti di Romeo...

«Non ho nulla da temere e sono molto serena, la mia coscienza è pulita. E il mio unico interesse è svolgere nel migliore dei modi il mio mandato. E per quanto riguarda Romeo, valuterò il da farsi con i miei legali. L’importante è che cancelli il mio nome come beneficiar­ia da queste polizze assicurati­ve».

Il Movimento è spaccato su di lei. Crede ci siano possibilit­à di ricucire con i suoi detrattori? I contenuti delle sue chat hanno esacerbato il clima.

«Non mi risulta affatto che il M5S sia spaccato, mai come in queste ore ho sentito tanta vicinanza e affetto da parte della base e degli attivisti di tutta Italia. Poi ci sono singoli portavoce che hanno espresso posizioni critiche, ma questo è fisiologic­o».

Sarebbe pronta a un incontro chiarifica­tore con Lombardi o Ruocco?

«Abbiamo responsabi­lità. diverse: la mia priorità è occuparmi della città e dei romani, loro lavorano in Parlamento nell’interesse del Paese».

Marra e Romeo ieri. Oggi Bonafede e Fraccaro. Perché l’arrivo di due deputati Cinque Stelle in Campidogli­o?

«C’è stata una partenza sbagliata. Le condizioni Un primo cittadino lascia per un avviso di garanzia se intasca una mazzetta o ruba soldi ai cittadini

Le cause sono tante. Non tutto è andato come volevamo. Ma oggi possiamo dire di aver posto riparo a errori fatti in principio e di aver inaugurato una nuova fase, con una squadra meraviglio­sa di assessori e consiglier­i che sta facendo un lavoro straordina­rio. Con Bonafede e Fraccaro abbiamo avuto, come gli altri Comuni M5S, un supporto anche legale e amministra­tivo dovuto alle esperienze di altre amministra­zioni che ci aiuta su alcune tematiche».

Si aspettava un intervento cosi forte di Grillo in sua difesa? Ha sentito Davide Casaleggio?

«Il sostegno di Grillo è un ulteriore stimolo ad andare avanti con sempre più forza e più determinaz­ione. Anche con Davide i rapporti sono ottimi. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: lavorare per il bene dei romani e migliorare le condizioni di questa città meraviglio­sa che amiamo tutti».

Sono in tanti a parlare soltanto di annunci...

«Le faccio un esempio concreto. Roma ha approvato il bilancio a gennaio, è stata la prima tra le grandi città. Una cosa normale, soprattutt­o per la Capitale? No. In primis perché a Roma non accadeva da decenni; e poi perché le altre grandi città italiane, come Milano e Napoli, non lo hanno ancora fatto. Avere già ora il bilancio preventivo significa pianificar­e tutte le spese ed evitare gli affidament­i diretti, quelli che con il pretesto delle emergenze, tra l’altro, sono alla base dell’inchiesta di Mafia Capitale quando le urgenze spesso venivano create ad arte».

Solo il bilancio? Non è poco?

«Non c’è solo il bilancio ma noi ci teniamo particolar­mente. C’è la legalità perché si evitano gli affidament­i diretti ai soliti noti e si fanno i bandi di gara. Un esempio sono quelli per le famose buche. Intanto, abbiamo iniziato a tagliare gli sprechi ed investito 430 milioni per i trasporti. Ma sono tanti gli esempi: l’ambiente, il Piano per il sociale che mancava da 13 anni. Poi penso alla cultura: i Fori Imperiali uniti. Roma sta tornando ad essere un punto di riferiment­o».

Ha deciso di non andare all’assemblea degli attivisti romani...

«Ci saranno altre occasioni. È stata una settimana impegnativ­a, credo sia comprensib­ile. E la domenica vorrei passarla con mio figlio».

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