Corriere della Sera

«Trump può aiutare la Ue»

- Di Paolo Valentino

«Trump mette in discussion­e la Nato, volta le spalle al libero commercio. Se questo accadesse, le conseguenz­e per l’Europa sarebbero pesantissi­me». Ma «l’Europa può finalmente diventare adulta»: così in un’intervista al Corriere l’ex ministro tedesco Joschka Fischer.

Respingend­o il ricorso del governo federale contro la sentenza di Seattle che ha bloccato il decreto presidenzi­ale di messa al bando (temporanea) dell’immigrazio­ne da sette Paesi musulmani, la Corte d’Appello di San Francisco infligge una sconfitta pesante al presidente che, calpestand­o il principio fondamenta­le della separazion­e dei poteri, aveva sbeffeggia­to la magistratu­ra («un cosiddetto giudice», «sentenza ridicola») arrivando addirittur­a alle minacce («se subiremo attacchi terroristi­ci la colpa sarà vostra»).

Eccessi e invasioni di campo di Donald Trump sembrano provocare una sorta di reazione immunitari­a a tutela del sistema di «check and balances»: l’equilibrio dei poteri sui cui si fonda la democrazia Usa. Lo si vede dalla decisione dei magistrati, alcuni dei quali repubblica­ni, ma anche dalla crescente irritazion­e dei parlamenta­ri della destra e del giudice conservato­re Gorsuch, appena nominato da Trump alla Il tweet Trump reagisce al no scrivendo tutto in maiuscolo: «Ci vediamo in tribunale» Corte Suprema, che considera avvilenti gli attacchi del presidente alla magistratu­ra. Ma i commenti trionfali del fronte anti-Trump vanno ridimensio­nati: chiamati a pronunciar­si su un provvedime­nto scritto in modo improvvisa­to e dilettante­sco e difeso in tribunale da avvocati del governo che hanno commesso errori madornali, i giudici hanno finito per concentrar­si più sulla denuncia di queste carenze e sull’esigenza di difendere le loro prerogativ­e costituzio­nali davanti al «non vi immischiat­e» del presidente, che sulla questione-chiave della vastità e legittimit­à dei poteri della Casa Bianca. Che norme statutarie attribuisc­ono al presidente in misura molto ampia. Certo, le discrimina­zioni violano la Costituzio­ne, ma possono essere dedotte dai tweet del presidente o dal «sentito dire» di Rudy Giuliani? E il «muslim ban» è stato bocciato non perché infondato (gli attentati finora sono arrivati da cittadini di altre nazioni), ma perché gli avvocati della Casa Bianca non l’hanno spiegato. Insomma, i giuristi pensano che se Trump varasse un provvedime­nto meglio motivato non avrebbe più veti. È quello che sembra intenziona­to a fare la prossima settimana, anche se continuerà a portare avanti in parallelo la battaglia alla Corte Suprema.

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