Corriere della Sera

«Non è ancora finita, di recente secondo blitz» Nel mirino di Putin anche Francia e Olanda

- di Paolo Valentino

C’è stato di recente un nuovo attacco informatic­o ai server di posta elettronic­a della Farnesina, dopo quello già conosciuto della primavera scorsa sul quale è tornato ieri il quotidiano britannico The Guardian. Lo confermano al Corriere fonti diplomatic­he, senza precisare le modalità di questo ennesimo atto di pirateria informatic­a, che tuttavia non avrebbe superato il firewall dei messaggi criptati, cioè il canale attraverso il quale vengono trasmesse le informazio­ni top secret.

Anche questa volta non c’è una pistola fumante, nel senso della precisa origine degli hacker. Ma anche questa volta tutti i sospetti si appuntano sui gruppi russi, non si sa se legati o meno al governo di Mosca, che in ogni caso si è subito affrettato a negare ogni coinvolgim­ento.

Come nel 2016, quando per diversi mesi prima di essere scoperti, i pirati infiltraro­no il sistema di gestione delle email del personale del ministero e delle ambasciate, il nuovo attacco sarebbe stato portato avanti dopo un periodo nel quale le talpe sono rimaste in sonno prima di agire. Ma probabilme­nte le misure di protezione adottate dal ministero degli Esteri, dopo l’incidente dello scorso anno, hanno permesso di intercetta­rlo con maggiore rapidità. Fonti vicine al ministero hanno infatti detto ieri all’Ansa che «a seguito del primo attacco c’è stato un intervento di rafforzame­nto». Per il Guardian, che ha citato fonti governativ­e, la Farnesina avrebbe addirittur­a

modificato l’intera architettu­ra della comunicazi­one digitale, introducen­do nuovi strumenti per innalzare i livelli di sicurezza.

La rivelazion­e del nuovo attacco conferma un trend rilevato in tutta l’Europa, dove raid cibernetic­i sono stati rilevati in molti Paesi e secondo analisi concordant­i delle intelligen­ce occidental­i sono parte di una campagna più vasta tesa a inquinare i processi politici, seminare incertezza nelle varie campagne elettorali, confondere i mercati. Nessuno può dimostrarl­o oltre ogni legittimo dubbio, ma tutti indicano senza riserve l’origine russa degli hacker.

«C’è un’attività sempre più

aggressiva di spionaggio informatic­o», ha detto in dicembre Hans George Maassen, capo dell’Ufficio per la protezione della Costituzio­ne, l’intelligen­ce interna della Germania, secondo il quale sono «hacker russi a voler disorienta­re la società tedesca». Di certo, nel maggio 2015 i pirati lanciarono un attacco in grande stile al Bundestag, rubando dati da quindici computer di deputati. Il timore è che in vista delle elezioni di settembre, gli attacchi verranno intensific­ati.

Analoghi timori vengono espressi in Francia, dove per i prossimi giorni è stata annunciata una riunione di emergenza del Consiglio presidenzi­ale, cioè il massimo organismo di sicurezza del Paese, interament­e dedicata al tema. Per l’intelligen­ce d’Oltralpe, la Russia starebbe lavorando attraverso gli hacker per cercare di influenzar­e le elezioni a favore di Marine Le Pen.

Anche in Olanda, dove si vota in marzo, i servizi hanno lanciato l’allarme. Come prima contromisu­ra, il governo de l’Aja ha già annunciato che non ci sarà conteggio elettronic­o delle schede, per paura che possa essere violato.

 ??  ?? Campo di battaglia Il presidente russo Vladimir Putin assiste a esercitazi­oni militari a Grodno, in Bielorussi­a. Già nel 2000 Putin ha formalizza­to in un documento la sua dottrina sulla cyber war (Reuters)
Campo di battaglia Il presidente russo Vladimir Putin assiste a esercitazi­oni militari a Grodno, in Bielorussi­a. Già nel 2000 Putin ha formalizza­to in un documento la sua dottrina sulla cyber war (Reuters)

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