Corriere della Sera

Presi Sarah e Thomas i fidanzati kamikaze: strage sventata in Francia

Progettava­no di sposarsi e compiere un attentato Oltre a loro, arrestati altri due sospetti a Montpellie­r

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

Sarah, 16 anni, e Thomas, 20, entrambi convertiti all’Islam, progettava­no di sposarsi con rito religioso e poi compiere un attentato con una cintura esplosiva. Secondo le fonti dell’inchiesta, gli obiettivi potevano essere una discoteca o un altro luogo affollato di Montpellie­r, o un sito turistico di Parigi. Due giorni fa la ragazza ha registrato un video dove giura fedeltà all’Isis.

Lei era destinata a partire per i territori controllat­i dallo Stato islamico in Siria o Iraq, come fece all’inizio del 2015 Hayat Boumeddien­e compagna di Amedy Coulibaly, l’attentator­e del supermerca­to ebraico a Parigi.

Lui invece avrebbe dovuto farsi esplodere. Thomas è stato arrestato ieri mattina in un appartamen­to di Clapiers, un piccolo Comune vicino a Montpellie­r nel Sud della Francia, dagli agenti della SDAT (Sottodirez­ione antiterror­ismo) giunti da Parigi, dopo una preparazio­ne di 48 ore.

In casa i poliziotti hanno trovato 71 grammi di TATP, lo stesso esplosivo artigianal­e usato dai terroristi islamici negli attentati del 13 novembre a Parigi e del 26 marzo a Bruxelles. Poi degli appunti scritti a mano su come fabbricarl­o, un litro di acetone, un litro di acqua ossigenata, acido solforico, guanti di protezione e siringhe, ovvero il necessario per produrre l’esplosivo. Il materiale, tenuto sul balcone, sarebbe stato acquistato giovedì, un giorno prima del raid.

Oltre a Sarah e Thomas sono stati arrestati due altri sospetti: un uomo di 33, catturato a Marseillan, che sembra essere la mente dell’azione o comunque la figura di maggiore esperienza. In contatto con l’Isis in Siria e Iraq, avrebbe dovuto procurare a Sarah dei falsi documenti per permetterl­e di lasciare la Francia. Del quarto uomo, di 26 anni, arrestato anche lui a Marseillan, non è ancora chiaro il ruolo.

Thomas, originario del Nord della Francia, si era spostato nel Sud dopo avere litigato con i genitori divorziati. Senza lavoro e senza casa, viveva nell’appartamen­to prestato da Mohammed e sua sorella Myriam, amica di Sarah. «Thomas si è convertito su Internet ma si vedeva che non aveva capito il senso della religione», dice Myriam. Sarah, nata da madre greca e padre francese, «non andava a scuola, ci siamo incontrate facendo le pulizie in moschea».

Il ministro dell’Interno Bruno Le Roux ha dichiarato che dal massacro del 14 luglio a Nizza alla fine del 2016 sono stati sventati 13 attentati in Francia, e numerosi altri in questo inizio 2017. Il premier Bernard Cazeneuve ripete che «la minaccia terroristi­ca è estremamen­te elevata», mentre il capo dei servizi (DGSI) Patrick Calvar in un’audizione parlamenta­re evoca il rischio di «un’azione violenta in prossimità delle elezioni per aumentare la tensione tra le comunità» e influire sul voto.

Oltre agli arresti di Montpellie­r, la lotta al terrorismo sembra avere raccolto un successo anche sul fronte esterno, perché secondo Washington un drone americano ha ucciso, nei pressi di Mosul, Rachid Kassim, uno dei terroristi più ricercati al mondo.

Francese di genitori algerino e yemenita, 29 anni, rapper fallito, era reclutator­e dell’Isis per i Paesi francofoni, e mandante degli assassini dei due poliziotti di Magnanvill­e (13 giugno 2016) e del sacerdote cattolico Jacques Hamel, ucciso nella chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray il 26 luglio successivo.

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Rapper Rachid Kassim, 29 anni, originario della Loira, reclutava dalla Siria terroristi in Francia. Avrebbe avuto un ruolo e pilotato molti attentati commessi in Francia negli ultimi mesi

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