Corriere della Sera

La campagna performanc­e di Vanessa Beecroft

L’astista debutta nella pubblicità di moda per Sisley. «Anche questa è ricerca»

- Pa. Po.

ndare oltre la moda stessa per creare un’immagine che faccia riferiment­o alla geometria, alla pittura, ai colori.

Così Vanessa Beecroft, l’artista poliedrica che spazia da più di vent’anni fra performanc­e, fotografia, scultura e dipinti, firma per la prima volta, per Sisley, la creatività di una campagna.

Un esercito di donne e uomini, 35 in tutto, per sei «quadri». Di etnie e stili diversi. Eppure uniti in una formazione solida, indivisibi­le.

«Mi piace la sfida, perché è un mondo diverso da quello in cui solitament­e opero. Dunque è anche una ricerca», premette l’artista le cui opere sono state esposte al Guggenheim di New York, alla National Gallery di Londra e alla Biennale di Venezia.

La collezione Sisley è quella della prossima primaverae­state Uno dei sei «quadri» creati da Vanessa Beecroft per Sisley. A destra uno scatto nel backstage

Basta con le mostre che portano in giro per il mondo gli abiti che Hubert de Givenchy disegnò per Audrey Hepburn, resi celebri da film cult come «Colazione da Tiffany» (nella foto). Sean Ferrer, primogenit­o dell’attrice, ha bloccato le date in programma, in lite con il fratellast­ro Luca Dotti per la divisione di gioielli e immobili che la madre ha lasciato alla sua morte, nel 1993. Ma le mostre sono la prima entrata finanziari­a per l’ente di beneficien­za che porta il nome della star e che si occupa di bambini. Così l’ente ha fatto causa a Ferrer. Un pasticcio (poco) di stile. ed esplora i temi del viaggio e della scoperta, sia per l’uomo che per la donna. Proprio la donna è da sempre soggetto prescelto dell’artista nata in Italia e trapiantat­a a Los Angeles, che cita anche le immagini di modelle viste su Vogue Italia tra le primissime ispirazion­i per le sue opere d’arte.

«È lì che ho cominciato a usare la moda ma anche a contraddir­la, utilizzand­o per i miei lavori donne prese dalla strada e dunque dissacrand­o certi elementi della moda ed enfatizzan­done altri», conclude l’artista.

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