Corriere della Sera

Collaborat­ori disoccupat­i, l’indennità resta

- Enr. Ma.

La mattina l’Inps ha sollevato il caso, il pomeriggio governo e maggioranz­a l’hanno chiuso. Nel mezzo un diluvio di polemiche. Casus belli, la dis-coll, l’indennità di disoccupaz­ione per i collaborat­ori. Vanto del governo Renzi che la istituì nel 2015 per dimostrare la sua attenzione nei confronti dei precari, l’indennità (al massimo 1.300 euro al mese) è stata confermata nel 2016. Poi, ieri mattina, la doccia gelata dell’Inps guidata da Tito Boeri che, in un comunicato, annunciava: poiché la norma non è stata prorogata, da quest’anno niente più dis-coll. Immediate le proteste dei sindacati e delle opposizion­i.

«Grave» la mancata proroga, secondo la Cgil, tanto più che essa era stata promessa dal governo e un emendament­o in tal senso era stato presentato al decreto Milleproro­ghe dalla senatrice Annamaria Parente (Pd). Il governo, però, aveva dato parere negativo, sembra di capire per problemi di copertura (54 milioni nel 2017). La protesta però è montata abbraccian­do anche il Pd, che col presidente della commission­e Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha chiesto al governo di ripensarci. Alla fine, dopo febbrili consultazi­oni col ministero del Lavoro, il compromess­o. Parente ha presentato un subemendam­ento, concordato col governo, che proroga la dis-coll per sei mesi, con un finanziame­nto di 19,2 milioni (sottratti al fondo per l’occupazion­e). Da luglio, spiega Parente, interverrà con una soluzione permanente il disegno di legge sul Jobs act per le partite Iva. O almeno si spera. Tutto questo, conclude Parente, «dimostra che ci dobbiamo occupare dei problemi reali, altro che elezioni!».

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