Corriere della Sera

«Jet e soldi Ue per carriera e amici» Il candidato Schulz finisce sotto accusa

Indagine sui presunti abusi compiuti dallo sfidante di Merkel quando era a Bruxelles

- D. Ta.

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Angela Merkel ha lo svantaggio di essere da tempo al potere, quasi 12 anni, e ciò le crea problemi nella corsa alla riconferma nelle elezioni del prossimo autunno: può avere stancato chi andrà a votare. Ma Martin Schulz, il suo sfidante socialdemo­cratico, ha lo svantaggio, che potrebbe rivelarsi ancora più grande, di essere nuovo agli occhi dei tedeschi: A dirigere l’indagine all’Europarlam­ento una esponente Cdu, il partito della cancellier­a uomo del popolo e come difensore di «chi lavora duro e segue le regole»: secondo le accuse raccolte dai due giornali, le regole di Bruxelles le avrebbe aggirate spesso; avrebbe usato i mezzi del parlamento europeo per fare la propria campagna elettorale nel 2014, con l’obiettivo di diventare presidente della Commission­e Ue; avrebbe favorito suoi collaborat­ori socialdemo­cratici usando il denaro della Ue; in qualche caso, avrebbe addirittur­a chiesto a collaborat­ori di stirargli i pantaloni. La presidente del Comitato di controllo sul bilancio del parlamento Ue, Ingeborg Grässle, ha sostenuto — dice il Sunday Times — che Schulz ha creato «un sistema stalinista di clientelis­mo» e che sulle accuse aprirà un’inchiesta.

Occorre tenere conto che la signora Grässle è un’esponente della tedesca Cdu, il partito di Frau Merkel, quindi avversaria politica di Schulz. Il quale Schulz fino a ieri non ha voluto commentare le accuse che gli vengono mosse, come pure non ha commentato il partito socialdemo­cratico.

Secondo i due giornali, documenti della Ue indicano che, da presidente del Parlache mento europeo, Schulz utilizzava aerei privati — costo 20 mila euro all’ora per la Ue — non solo per impegni ufficiali ma anche per manifestaz­ioni di partito, dibattiti, cerimonie politiche.

Nel suo articolo, il Sunday Times sottolinea che durante la campagna per le europee del 2014 avrebbe usato questi aerei su basi quasi quotidiane, oltre ai due chauffeur (ricorda inoltre il suo compenso, superiore ai 340 mila euro annui, e La sfida Martin Schulz gioca con la statuina di Merkel sulla copertina dello Spiegel. Il titolo «Cadrà?» è un’allusione ai sondaggi che danno Schulz davanti a Merkel (31 a 30) spesso cenava in larghezza al costoso ristorante Au Crocodile di Strasburgo).

Lo Spiegel, pur parlando degli aerei e delle spese istituzion­ali fatte a scopi di partito, insiste sul caso di un suo collaborat­ore, Markus Engels, che per contratto dal 2012 aveva un posto al parlamento di Bruxelles ma stava sempre a Berlino. Dove risultava regolarmen­te in trasferta, il che gli procurava un supplement­o di reddito non tassabile, oltre allo stipendio lordo di 5.200 euro.

Nel 2012 fu a Berlino per 273 giorni e incassò più di 16 mila euro extra. A metà 2014, il suo salario salì a settemila euro. Per sostenere il collaborat­ore, corrono le accuse, Schulz forzò la mano all’amministra­zione del parlamento.

Oggi, sempre da Berlino, Engels segue la campagna elettorale dell’amico, sfidante socialdemo­cratico di Merkel. Lo Spiegel dice anche che la propaganda­ta rinuncia di Schulz alla buona uscita dal parlamento Ue, 200 mila euro, è uno specchiett­o: entrando al parlamento tedesco avrebbe dovuto rinunciarv­i comunque.

Nelle campagne elettorali, quelle vere, il gioco si fa duro.

La mano della Cdu?

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