La scienza di Giacomo Leopardi, gli amori di Edna O’Brien
Sguardi che permettono di analizzare un argomento da punti di vista inediti; artisti che riscoprono dettagli inaspettati. Sono quelli che troviamo sul nuovo numero de «la Lettura», il #272, che rimarrà in edicola per tutta la settimana.
Il supplemento si apre con un focus di sei pagine dedicato all’attualità. Dario Fazzi ci conduce in Olanda mentre il Paese, prima di Francia e Germania, si prepara al voto (il 15 marzo): un interessante banco di prova per testare l’ondata populista che sta attraversando l’Europa. Viviana Mazza intervista l’autore tunisino Shukri al-Mabkhout (L’Italiano, e/o) che racconta le aspirazioni della sua patria; Antonio Carioti con la storica Leila El Houssi volge lo sguardo verso la situazione dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo; e Manlio Graziano si concentra sulla «muscolare» Russia.
Troviamo poi lo sguardo scientifico di Leopardi in cui si incontrano cosmo e lettere: Carlo Rovelli rilegge la Storia della astronomia (ripubblicata da La Vita Felice), composta a 15 anni dal poeta che sta conoscendo una nuova stagione di successi, anche «scientifici», in libreria.
Lo sguardo della narratrice Edna O’Brien, «fuoriclasse nel mettere in scena colossali equivoci del cuore», emerge in Tante piccole La copertina de «la Lettura» #272 firmata da Luca Coser (Trento, 1965) sedie rosse in uscita domani da Einaudi Stile libero, recensito da Alessandro Piperno.
Tra gli sguardi che popolano il supplemento troviamo anche quello dell’obiettivo fotografico che racconta il mondo e (soprattutto) le sue guerre. La visual data è dedicata alle fotografie premiate dal World Press Photo come «foto dell’anno». Aspettando, oggi, l’annuncio dei vincitori della sessantesima edizione.
Troviamo poi l’occhio dell’artista che può riqualificare edifici dismessi e quartieri degradati trasformandoli in hub (punti di convergenza) culturali. È quanto avvenuto in Canada, a Toronto, negli anni Novanta grazie all’attività di Artscape; Alessia Rastelli intervista l’ad Tim Jones che il 28 febbraio sarà a Milano, ospite di Meet the Media Guru. E ancora, l’occhio di pittori e scultori che «riveste» le copertine dei dischi e trasforma la musica in arte (anche) da guardare: opere raccolte da Francesco Spampinato in Art Record Covers (Taschen) e raccontate da Vincenzo Trione sul numero in edicola.
Un ultimo sguardo è quello del compositore estone Arvo Pärt (classe 1935), per il sesto anno consecutivo il musicista vivente più eseguito al mondo, che nell’intervista di Helmut Failoni confessa: «Spesso scopro io stesso i miei brani come nuovi quando li rielaboro. È un’esperienza di grande soddisfazione».