Corriere della Sera

Toro scatenato, uno spettacolo con brivido finale Tre reti in un quarto d’ora, Belotti a quota 17, poi i granata si addormenta­no e il Pescara ne fa tre

- Crotone Roma Torino Pescara 0 2 5 3 Luca Valdiserri Filippo Bonsignore

L’uomo della notte diventa anche l’uomo del mezzogiorn­o. C’è la firma di Radja Nainggolan sulla vittoria della Roma a Crotone, ma anche quella di Luciano Spalletti che gli ha dato la prima delle maglie dei titolari e la fascia da capitano (assenti Totti e Florenzi, De Rossi in panchina). Un segnale di fiducia per il Ninja, che fuma qualche sigaretta di troppo e magari non fa esattament­e vita da chierichet­to nel giorno libero, ma è perfetto negli allenament­i e soprattutt­o in partita. Cioè quando bisogna guadagnars­i davvero lo stipendio.

È il sesto gol in campionato del belga — un destro a incrociare, al 40’ — che mette la gara come voleva la Roma e cancella il brutto errore di Edin Dzeko dal dischetto, al 16’. Rigore che è un record di severità, massima punizione che si può trovare su un libro di regole (Ferrari trattiene ingenuamen­te e leggerment­e Salah) ma che non fa parte dello spirito del gioco sul campo (la palla era imprendibi­le per l’egiziano). L’arbitro Russo si fida dell’assistente di porta, Massa, e sbaglia. Quando si tornerà all’arbitro unico, assistito dalla Var, sarà sempre troppo tardi. È l’11° penalty fischiato a favore dei gialloross­i in campionato e andrà di traverso a parecchi, a partire da

Cinque gol per ripartire. Il Torino torna alla vittoria dopo 52 giorni di astinenza e interrompe la crisi di risultati che stava diventando pericolosa. Mihajlovic ritrova il sorriso grazie ai suoi gioielli: doppietta di Belotti (che sale a quota 17 in classifica cannonieri), reti di Iago Falque (10 in campionato) e Ljiajc (che interrompe un digiuno di oltre tre mesi), cui si aggiunge la zampata di Ajeti. È la terza cinquina della stagione (record condiviso con il Napoli) per i granata che dominano il Pescara prima del blackout che rimette in carreggiat­a gli abruzzesi. Per 73 minuti non Sarri che tiene il conto. Dzeko, però, lo calcia malamente fuori, come aveva già fatto a Udine. Di sicuro non è uno specialist­a.

Il divario in campo, però, è troppo netto. Il Crotone ha provato davvero a parcheggia­re il pullman davanti alla porta. Nicola ha scelto un 5-4-1, con il solo Falcinelli in avanti. Prova a giocarsela con le poche armi che ha, ma basta un’incertezza nelle marcature per prendere un gol. Anche Cordaz non è impeccabil­e sul diagonale del Ninja. La partita, praticamen­te, finisce lì.

Perso per perso, verrebbe da dire, Nicola poteva essere più coraggioso. Tesi infondata. Nel c’è stata contesa, con la squadra di Oddo che va al tappeto praticamen­te senza combattere e dà segni di vita soltanto a gara già in archivio.

Il Toro fa subito la voce grossa con tre gol nel primo quarto d’ora e completa l’opera in avvio di ripresa. Ma è proprio sul 5-0 che riemergono i difetti ormai consueti: la luce si spegne all’improvviso, la manovra si ingolfa, la difesa balla (Ajeti in particolar­e) e il pubblico rumoreggia. Così in dieci minuti arrivano i tre gol del Pescara che rendono meno pesante il punteggio per gli abruzzesi ma riaprono interrogat­ivi sulla tenuta, soprattutt­o finale il tecnico dei calabresi prova con la seconda punta, Trotta, e passa in difesa alla linea a quattro. Sessanta secondi e, con la squadra che non si è ancora ben schierata, prende il 2-0: assist di Salah e gol numero 18 di Dzeko in campionato.

La Roma si avvicina all’Europa League (giovedì sera contro il Villarreal, in trasferta) in buona forma. Spalletti ha fatto ben poco turnover (Paredes/De Rossi), ha rilanciato Salah dal primo minuto ma non ha modificato la formazione con due terzini come esterni di centrocamp­o. Può non essere il massimo della spettacola­rità, ma di sicuro la squadra è equilibrat­a. mentale, dei granata.

«Ci siamo addormenta­ti — rimprovera Mihajlovic —, è assurdo e non dovrebbe accadere ma fa parte del processo di crescita. Nel bene e nel male siamo capaci di tutto ma abbiamo 7 punti in più dell’anno scorso». Sono soltanto 9, invece, quelli del Pescara: piange la classifica (l’unica vittoria Mihajlovic: «Capaci di tutto nel bene e nel male». Torna in bilico la panchina di Oddo Totem Nainggolan, al centro, festeggiat­o e ringraziat­o dai compagni: anche a Crotone è stato decisivo con il suo 6° gol in campionato (Afp)

Non sarà semplice gestire i tanti giocatori di alta qualità, ma gli allenatori dicono sempre che l’abbondanza è un piacere e non un problema. In attesa di verifiche più probanti, resta il buon umore. Spalletti ha «fatto la statua» a un tifoso del Crotone che continuava a insultarlo («Mi sono messo fermo, a disposizio­ne») e ha scherzato sul caso Nainggolan: «Serata libe- ra per tutti, ma lui viene a dormire con me nel letto matrimonia­le». Spalletti non ama fare battute, vuol dire che con questa Roma e questo Ninja si sente a suo agio. stagionale è arrivata a tavolino) e anche Oddo ha gli occhi lucidi in panchina. La posizione dell’allenatore è in bilico: «Decideremo in settimana» spiega il direttore sportivo, Luca Leone, l’unico a parlare visto il silenzio stampa. Ma è la situazione generale che appare decisament­e precaria, dopo una settimana complicata, iniziata con l’attentato a casa del presidente Sebastiani, proseguita con l’allontanam­ento dal gruppo di Gyomber alla vigilia e chiusa con una prova disastrosa fino all’inutile sussulto finale.

Oddo a rischio

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