Il Paese dei concorsi: i figli come i genitori
L’Italia dei concorsi. Palasport, sale da cinema, hangar. I luoghi dove migliaia di giovani italiani inseguono il sogno di un impiego. Ritratta negli scatti di un giovane fotografo, Michele Borzoni. Le sue istantanee pubblicate a Parigi nell’ambito del Festival de Circulation(s), una manifestazione che ospita il meglio della giovane fotografia europea.
L’aeroporto militare di Guidonia, alle porte di Roma, dove 3.387 aspiranti cadetti, tentano la selezione per l’Accademia aeronautica di Pozzuoli che prepara «top gun» e ingegneri (19 febbraio 2015) Nell’hotel Sopra, l’Ergife, a Roma: 3.700 aspiranti poliziotti al concorso per 80 posti (9 giugno 2014). A destra, il Teatro Mediolanum, a Milano: in 10 mila per 14 posti da vigile urbano (29 aprile 2014)
Un giovane fotografo, Michele Borzoni, ha investito una buona quota del suo tempo per girare e ritrarre l’Italia dei concorsi. Le sue istantanee sono state pubblicate a Parigi nell’ambito del Festival de Circulation(s), una manifestazione che ospita il meglio della giovane fotografia europea. Dobbiamo essergli grati perché ci ha regalato uno spaccato di quell’Italia che, volente o nolente, insegue l’impiego nella funzione pubblica.
Borzoni ci dice che in qualche maniera quello che era il sogno dei padri oggi si ripropone anche per i figli. Gli hotel, i palasport, i saloni delle fiere, le palestre, le sale spettacoli e persino gli hangar che Michele ha fotografato sono gremiti di ragazzi e ragazze — rigorosamente distanziati per evitare che possano copiare — che aspettano di staccare il loro biglietto della lotteria. Diecimila giovani per 14 posti da poliziotto a Milano, 2.813 concorrenti per 12 posti nelle scuole materne a Firenze, 238 ragazzi per un posto in un laboratorio medicale a Palermo.
Con una calcolatrice si può stilare una classifica delle (scarse) probabilità di farcela e in testa nella graduatoria del miraggio c’è il posto da infermiera a Cremona per il quale si sono mobilitate 1.099 ragazze. Borzoni sostiene che questi esami sono «il tempio della burocrazia italiana» ed è difficile dargli torto. Non solo assomigliano alla più classica delle lotterie ma iscriversi non è nemmeno facile, e capita anche che chi va a sostenere la prova d’esame in realtà sia solo una quota parte di quanti, fiduciosi, prima si erano iscritti e poi hanno lasciato perdere.
Si potrà obiettare che le foto di Borzoni non ci rivelano niente che già non sapessimo ma oggi non deve essere il tempo del cinismo. Lo zoccolo duro della disuguaglianza italiana sta lì, nei numeri di una disoccupazione giovanile tra le più alte d’Europa. Si tenta di aggredirla ma purtroppo la sproporzione tra i posti che si generano e quelli che sarebbero necessari è clamorosa. Le istantanee di Borzoni, dunque, ci invitano a non desistere. È una battaglia che dobbiamo continuare a combattere e non è concesso di arrendersi. Al palazzetto dello sport A Cremona, sul campo da basket, si tiene la selezione per un concorso nella sanità. Un posto da infermiere e 1.099 aspiranti (9 giugno 2015)