Un’auto sulla folla In Germania torna l’incubo terrorismo
Un morto e due feriti. La polizia spara all’assalitore: grave
Paura in Germania. Un’auto ha travolto e ferito tre pedoni nel centro di Heidelberg. Uno dei feriti è poi morto qualche ora più tardi. Subito sono tornati alla mente i fantasmi dell’attentato di Natale a Berlino che provocò 12 vittime. Dopo l’incidente il conducente è sceso dall’auto e si è messo a correre brandendo un coltello lungo la vicina Bergheimer Straße. Qui una pattuglia di polizia lo ha bloccato, sparandogli. L’uomo è grave, ricoverato nel reparto di terapia intensiva. La polizia non si è sbilanciata, ha sostenuto che «non ci sono al momento indicazioni di un atto di natura terroristica» e ha smentito alcuni testimoni che parlavano di una persona «dai tratti meridionali».
La paura colpisce Heidelberg poco prima delle quattro del pomeriggio. Una Opel Astra entra nella zona pedonale del centro, in Bismarckplatz, puntando verso i passanti che affollano la zona antistante la panetteria Grimminger. Prende in pieno tre persone — di cui una è morta in serata per le ferite riportate — e si schianta contro un pilastro del centro commerciale. Quindi il conducente, «un tedesco di 35 anni» secondo il quotidiano locale Rhein Neckar Zeitung, scende dall’auto e si mette a correre brandendo un coltello lungo la vicina Bergheimer Straße. È qui che una pattuglia di polizia lo blocca, sparandogli. L’uomo è in condizioni gravi, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Il morto è un tedesco di 73 anni, le altre due vittime — un austriaco e un bosniaco — sono state invece ferite solo lievemente.
In Germania è subito tornato lo spettro dell’Isis e dell’incontrollabile: il ricordo della strage al mercatino natalizio di Berlino, il 19 dicembre scorso, quando il tunisino Anis Amri uccise 12 persone (tra cui un’italiana) lanciandosi con il camion contro la folla, o del precedente ancor più grave attentato di Nizza con le sue 86 vittime. Azione da lupo solitario o semplice follia? Fedele alla sua tradizionale politica di riservatezza, la polizia non si è inizialmente sbilanciata: ha sostenuto che «non ci sono al momento indicazioni di un atto di natura terroristica» e ha smentito alcuni testimoni che parlavano di una persona «dai tratti meridionali». La dinamica degli eventi è però sospetta.
L’auto era a noleggio, con targa di Amburgo. Secondo le prime ricostruzioni, il conducente sarebbe un giovane tedesco, non residente a Heidelberg, ma non è chiaro se immigrato. Il luogo prescelto è simbolico. Bismarckplatz è il cuore pulsante della cittadina universitaria, che conta poco più di 150.000 abitanti: una piazza animata, all’ingresso della città vecchia, snodo del traffico a Heidelberg, da cui passano molti tram e autobus.
Poteva essere una strage. Alcuni testimoni sostengono di aver visto l’Opel nera ferma al semaforo, appena è scattato il verde l’uomo ha dato gas ma forse non ha raggiunto una velocità molto elevata perché nonostante l’urto contro il pilastro l’airbag non si è aperto. Nessuno ha osato fermarlo quando è sceso e ha iniziato a correre, con un coltello in mano. L’hanno intercettato i poliziotti a qualche centinaio di metri di distanza, all’ingresso di un hotel, davanti alla fermata del tram di Altes Hallenbad.Gli agenti hanno cercato invano di convincerlo ad arrendersi, quindi uno di loro ha aperto il fuoco e l’ha colpito.
Nel bagagliaio dell’auto sono stati trovati un sacchetto e una valigia, ora al vaglio degli inquirenti. Nonostante la cautela della polizia, fino a ieri sera i media tedeschi non escludevano la pista terroristica. Solo pochi giorni fa, d’altronde, il capo dei servizi interni, Hans Gerg Maasen, aveva rivelato che sono almeno 1.600 le persone vicine al jihadismo in Germania (erano 1.200 alla fine del 2016). Di queste, 570 sono considerate «pericolose».