Napoli, stop in casa La Juve si allontana
Nona vittoria di fila per i bianconeri il distacco sulla seconda sale a 10 punti
E sono trenta. L’ultima, meno facile di quanto fosse lecito attendersi, arriva contro l’Empoli ed è propiziata da una sfortunata autorete di Skorupski sull’incornata micidiale di Mandzukic. La Juve vince senza incantare, facendo il minimo indispensabile, ma i tre punti dentro lo Stadium umido e freddo hanno un grande significato nella corsa al sesto scudetto consecutivo. Perché la Roma, seconda, torna a meno 10 e stasera non avrà vita facile a San Siro contro l’Inter. Il Napoli, terzo, sprofonda a 12 lunghezze dalla famelica Regina. E nel prossimo turno, quando i bianconeri andranno a Udine, tappa non certo proibitiva, Spalletti e Sarri si affronteranno all’Olimpico in uno spareggio mortale. Tutto, insomma, gira dalla parte dei campioni, che preparano la fuga decisiva e bevono champagne anche in una serata opaca almeno per la prima ora di partita.
Dopo l’1-0, lo scenario cambia. La Juve, sino a quel momento distratta e un po’ pigra, cambia improvvisamente passo, approfitta dello sconforto in cui precipita l’Empoli, alla terza sconfitta di fila, chiude in fretta il conto con la rasoiata di Alex Sandro e si concentra già sulla semifinale di Coppa Italia, martedì contro il Napoli per cui Allegri risparmia sei titolari, più di mezza squadra.
La nona vittoria consecutiva, coppe comprese, riscalda i cuori bianconeri. La Juve non sbaglia le partite facili, magari non sempre le gioca come potrebbe, però, in un modo o nell’altro, le risolve sempre. Ha la calma dei forti, sa che può contare su giocatori di grande qualità che, prima o poi, trovano il colpo vincente. Era successo mercoledì a Porto, succede anche contro il tenero Empoli.
La Juve trasformista controlla il gioco e scandisce il ritmo.
Empoli k.o. Battuto l’Empoli: Mandzukic in rete con l’aiuto di Skorupski, poi il gol di Alex Sandro
Allegri rilancia il reprobo Bonucci, sistema Marchisio al fianco di Pjanic e Mandzukic dietro a Higuain, come nel secondo tempo di Crotone, con Sturaro a sinistra nel solito 4-23-1. Ma il sarto Max cuce abiti diversi alla sua squadra nel sonnacchioso primo tempo, alternando 4-4-2 a 4-3-3. La giocata però è, più o meno, sempre la stessa: affondo a destra di Cuadrado (o Dani Alves) con relativo cross lungo sul secondo palo per la spizzata di Mandzukic. Il croato ha sulla coscienza l’azione migliore dei bianconeri, avviata da una ripartenza fulminante di Dani Alves e dal taglio monumenta- le di Higuain. Sul più bello il gigante bianconero si fa chiudere da Skorupski e stoppare da Diousse, lesto nel ripiegamento difensivo. Lo stesso attaccante arriva in ritardo sul tiro cross di Cuadrado. Due errori compensati dall’incornata che porta all’autorete di Skorupski.
L’Empoli per un’ora si difende senza affanni. La squadra di Martusciello conferma pregi e difetti mostrati sino qui: eccellente organizzazione difensiva, ma peso offensivo nullo. El Kaddouri è generoso, ma sbaglia sempre la scelta della giocata in uscita. Quando poi gli azzurri provano ad alzare il baricentro, la Juve trova il gol. E la partita non ha più storia. Alla fine applausi per tutti, per Bonucci e per Allegri. Lo Stadium, sullo scontro tra allenatore e difensore, non prende posizione.