Corriere della Sera

Renzi ora studia il dossier primarie Urne a settembre, l’opzione resta

- di Maria Teresa Meli

Renzi è tornato l’altro ieri in Italia dalla sua trasferta americana. Venerdì però ha preferito seguire la direzione a distanza, dando il «via libera» alla data del 30 aprile per «togliere spazio alle polemiche» e dimostrare di essere un leader che «unisce» e non divide.

«Niente forzature», sono state le sue parole d’ordine. Del resto, quell’apertura alle richieste dei suoi competitor era già prevista: Renzi, come si fa in ogni trattativa, ha alzato il prezzo proponendo il 9 aprile per poi cedere sul 30, ottenendo però che il tesseramen­to si fermi domani.

Una vittoria, questa, non di poco conto. Per paradossal­e che possa sembrare, infatti, l’ex segretario potrebbe avere più problemi nel voto degli iscritti che alle primarie. Nel primo caso infatti contano ancora gli apparati del partito vecchia maniera in cui i molti ex Ds schierati con Orlando sono forti. Anche se una fetta importante degli esponenti che provengono da quel partito (da Fassino a Martina) sta con Renzi. E lo stesso dicasi per l’area Franceschi­ni.

Per le primarie invece non dovrebbero esserci problemi. Secondo le ultime stime ai gazebo gli elettori saranno più di due milioni (2 milioni e trecentomi­la per l’esattezza).

Stando ai calcoli più cauti dei renziani che seguono questa «pratica», l’ex segretario dovrebbe prendere tra il 57 e il 60 per cento, ma non si nasconde che in realtà si punta ben più in alto.

L’altro ieri Renzi, quando gli è stato chiesto di dare l’ok alla data del 30 aprile per le primarie, è stato netto: «Andiamo incontro alle esigenze degli altri, anche perché così cesserà questa rottura di scatole di volermi attribuire la volontà di andare alle urne a giugno». Ma le elezioni anticipate non sono scomparse del tutto dall’orizzonte del Pd. Renzi si rifiuta di parlarne pubblicame­nte e si limita a dire che «tanto prima o poi si andrà al voto», però la data del 24 settembre resta sul tappeto, pur con tutte le difficoltà del caso. «È l’ultimo momento utile per una trattativa sulla flessibili­tà con la Germania», ha spiegato l’ex segretario ai collaborat­ori.

Comunque Renzi vuole evitare il più possibile di parlare della data delle elezioni ed è già totalmente immerso nella campagna elettorale per le primarie. Stasera sarà da Fabio Fazio, il giorno dopo parteciper­à a un’iniziativa a Cernusco sull’edilizia scolastica, quindi tornerà a Milano per la messa di commemoraz­ione di Franca Sozzani. E potrebbe incontrare anche il sindaco Sala, anche se non c’è ancora nessuna conferma ufficiale a riguardo.

Renzi, che sembra stia studiando una mossa a sorpresa sui vitalizi, non parrebbe nutrire preoccupaz­ioni nei confronti degli scissionis­ti («non sarà un’emorragia di voti» dicono i renziani), anche se qualcuno teme che una fetta della base che li ha seguiti si possa presentare ai gazebo per votare Orlando.

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