Corriere della Sera

Stadio della Roma, la Regione frena Tregua in M5S. E Lombardi loda Raggi

Restano i malumori nella base. Dopo l’intesa, non è escluso un nuovo iter. La Lazio: tocca a noi

- Andrea Arzilli

Accordo raggiunto sul progetto dimezzato, senza torri di Libeskind e con il Business park ridotto di quasi due terzi. Secondo la Regione Lazio, però, per Campidogli­o e proponenti dell’opera di Tor di Valle, Roma e Luca Parnasi, è ancora presto per cantare vittoria. «Ricordo che l’attuale Conferenza dei servizi è incardinat­a sulla delibera di interesse pubblico approvata nel 2014 — la nota dell’assessore a Politiche del territorio e Mobilità, Michele Civita —. Quindi, se il progetto cambia, bisognerà richiedere una nuova valutazion­e tecnica e un nuovo pronunciam­ento sul pubblico interesse». Dopo il taglio del 50% del cemento, infatti, l’impegno «pubblico» dei proponenti passa dai 440 milioni di euro previsti dalla delibera Marino a 310 milioni. In più un ponte carrabile e la «bretella» sulla Roma-Fiumicino potrebbero essere realizzati in un secondo momento. E questo, associato ai rilievi sulla viabilità mossi dagli uffici del Comune, può portare ad una nuova delibera. Domani, infatti, la Roma chiederà alla Conferenza dei servizi, che in teoria chiude il 3 marzo, una proroga di uno o due mesi per tentare di incastonar­e il nuovo accordo nel vecchio iter. Ma la fine dell’attuale Conferenza e l’inizio di una nuova fase di valutazion­e sembrano ora scenari probabili. Il M5S, comunque, legge l’accordo politico sullo stadio come la vittoria di Raggi. «Da noi il Pubblico dà le carte, non si inchina. E la Giunta Raggi ve ne ha dato un piccolo assaggio. Avanti così!», posta Luigi Di Maio. «Siamo la rivoluzion­e della normalità. Prima o poi si voterà. Metteteci alla prova!», scrive su Facebook Alessandro Di Battista. «Stracciato il progetto iniziale, brava Virginia Raggi», il tweet dell’arcinemica della sindaca, la deputata Roberta Lombardi. E la Roma tira un sospiro di sollievo ora che l’intesa c’è: «Abbiamo fatto un grandissim­o sforzo per riuscire a ridurre la volumetria complessiv­a pur salvaguard­ando i nostri obiettivi — così il dg gialloross­o, Mauro Baldissoni —: in primis rendere tutta l’area fruibile dai cittadini». E mentre anche la Lazio comincia il pressing sul Campidogli­o per ottenere lo stadio di proprietà chiamando la sindaca ad applicare la «par condicio», come la definisce il presidente Claudio Lotito, Raggi si trova a fare i conti con i malumori della base M5S e dei suoi consiglier­i. «In politica nessuno asfalta nessuno, ma il sospetto di un pareggio che accontenta tutti, mi viene», il post Facebook di Cristina Grancio, consiglier­a che ha partecipat­o alla trattativa con la Roma.

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