Corriere della Sera

Spara sulla folla davanti a un locale dell’Eur

Notte di terrore a Roma. Fermato un ventiseien­ne: era stato buttato fuori. Quattro feriti, uno è grave

- Rinaldo Frignani

Chi aveva assistito al litigio nel privé e all’intervento dei buttafuori ha pensato che dì lì a poco il parapiglia sarebbe ricomincia­to. Ed è uscito prima del previsto. Chi invece è rimasto un po’ di più e si è ritrovato sotto il fuoco all’uscita dalla discoteca ha capito solo che «poteva essere un attentato». Comunque una notte di terrore all’Eur fuori da uno dei locali più in voga della Capitale, il «Room 26», accanto all’altrettant­o famoso «Spazio 900», in piazzale Guglielmo Marconi.

Al centro, l’obelisco che Mussolini fece costruire in onore del celebre inventore nel quartiere dell’Esposizion­e universale mai inaugurata, ai lati della rotatoria i parcheggi da anni punto di ritrovo per comitive provenient­i da tutta Roma. Proprio ai piedi del monumento, alle 4.50 di venerdì notte un giovane pregiudica­to di 26 anni — meno di un’ora prima cacciato dalla discoteca dove c’era una festa in maschera per Carnevale — ha cominciato a fare il tiro a segno con una pistola automatica contro l’ingresso del «Room 26».

Una vendetta contro i buttafuori che lo avevano messo alla porta perché con tre amici disturbava, forse sotto effetto di alcol e droga, gli altri clienti. Dieci colpi di pistola che hanno ferito quattro avventori in procinto di tornare a casa, ma molti altri — comprese alcune ragazze e gli stessi addetti alla sicurezza — sono riusciti a schivare i proiettili correndo dietro le colonne del portico. «Poteva fare una strage», spiega uno dei poliziotti che fino a ieri mattina hanno esaminato la scena.

A Roma non è certo una novità: già nei mesi scorsi colpi di pistola sono stati esplosi contro discoteche a Testaccio e in altri quartieri dopo liti fra clienti ubriachi e buttafuori. Lì non è successo nulla, qui invece macchie di sangue sono comparse sui muri e sul marciapied­e, dove sono caduti un ragazzo spagnolo di 25 anni, in vacanza a Roma con una comitiva di giovani connaziona­li, insieme con un quarantenn­e romano e altri due trentenni, anche loro residenti nella Capitale. Il più grande è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Camillo con un proiettile nell’addome. È anche il più grave, sebbene per i medici non sarebbe in pericolo di vita. Fuori pericolo gli altri tre, uno dei quali è stato dimesso dal Sant’Eugenio.

Lo sparatore è stato identifica­to e rintraccia­to dalla polizia

La fuga È stato preso mentre fuggiva su un’auto scura con un amico, che è stato denunciato

nella tarda mattinata. Portato negli uffici del commissari­ato Esposizion­e dopo ore di interrogat­orio il giovane è stato fermato per plurimo tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Fuggiva su un’auto scura insieme con un amico di 32 anni, che è stato denunciato. Quest’ultimo sarebbe rimasto ferito di striscio, forse da uno dei colpi esplosi dal complice.

Alle 3.30 i due erano stati allontanat­i dalla discoteca con una coppia di amici. Ma il ventiseien­ne, che abita vicino al «Room 26», è tornato indietro dopo aver preso la pistola a casa sua. Secondo alcuni, ma non c’è ancora conferma ufficiale, dopo la rissa con gli addetti alla sicurezza, davanti ad altri avventori («Sono volati pugni e schiaffi», scrivono sulla pagina Facebook del locale), è intervenut­a una pattuglia della polizia e gli agenti avrebbero identifica­to e mandato via lo stesso ragazzo che poco dopo si è ripresenta­to armato. Fatto sta che proprio quest’ultimo si è appostato dietro all’obelisco e ha aperto il fuoco a ripetizion­e.

I proiettili sono rimbalzati sulle colonne di marmo. «Sembravano miccette — ha raccontato qualche testimone —, poi quando abbiamo visto la gente cadere e il sangue, allora abbiamo capito che erano colpi di pistola». Dal locale assicurano che «i fatti sono avvenuti fuori e dopo la chiusura. Cosa possiamo fare più di utilizzare 25 persone per la sicurezza?».

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