Se in due anni i disabili in Sicilia aumentano del 130 per cento
Dopo le urla tra Pif e Rosario Crocetta, fra il regista alla guida di una truppa di disabili in carrozzella e il governatore della Sicilia, dopo le dimissioni dell’assessore alla Famiglia e il terremoto seguito all’inchiesta tv delle «Iene» sull’abbandono di chi ha diritto all’assistenza, la regione da sempre con il più alto numero di falsi invalidi rischia di guadagnare un altro ignobile primato perché da una indagine interna si scopre che, negli ultimi due anni, i portatori di gravissimi handicap sarebbero aumentati del 130 per cento. Passando da 2.203 a 3.682 casi. Con stratosferiche punte del 3.500 per cento in un paese sotto l’Etna come Giarre. E con Agrigento in testa fra i capoluoghi di provincia, visto che con 60 mila abitanti ne avrebbe 323, contro i 102 di Palermo che ha 770 mila abitanti. Inevitabile pensare a quel disabile che qualche anno fa, durante una partita di serie A, seppure inchiodato alla carrozzella che gli aveva consentito di attraversare gratuitamente tutti i varchi di sicurezza, piazzandosi col suo accompagnatore a bordo del prato della Favorita, schizzò su per miracolo saltando di gioia al primo gol del Palermo. Eloquente istantanea di una furbizia meridionale da macchietta cinematografica. La stessa scoperta proprio da Crocetta, dopo avere dimissionato l’assessore beccato dalle «Iene», Gianluca Micciché, insediandosi al suo posto come assessore pro tempore. Immediata una ricognizione fra burocrati allarmati. Clamorosa la denuncia rivelata da Crocetta ieri mattina davanti al ministro della Salute Beatrice Lorenzin mentre stavano celebrando i 110 anni della più antica casa di cura italiana, la «Candela» di Palermo. Da una parte, gli elogi a una struttura privata con un’attività Governatore Rosario Crocetta, 66 anni, presidente della Regione Siciliana di servizio pubblico definita eccellente. Dall’altra, il disastro delle cifre. A Licata, con 61 mila abitanti, ci sarebbero 144 disabili con necessità di assistenza continua, cioè 42 in più di Palermo dove il fenomeno è tenuto sotto costante controllo dal direttore dell’Azienda sanitaria Antonio Candela, non a caso più volte minacciato, ma recentemente premiato per questo al Quirinale dal presidente Mattarella. Si impone così un monitoraggio stretto, «modello Palermo» come dice il sindaco Leoluca Orlando, e come ribadisce il ministro Lorenzin: «Siamo in sintonia con la Regione. In questo campo non si possono distogliere risorse». Come Crocetta pensa sia accaduto: «Forse in tanti comuni si pensa più alle cooperative che devono espletare i servizi e meno ai veri sfortunati che hanno bisogno di assistenza».