Corriere della Sera

Meno pesce oggi per averlo domani

- Di Danilo Taino

Ogni volta che si mangia un pesce, ci sarebbe da chiedersi quante persone nel mondo stiano facendo lo stesso. E come sia possibile soddisfarl­e regolarmen­te con migliaia di tonnellate di pescato ogni giorno. Stessa riflession­e si potrebbe applicare ai maiali e ai polli. Per i pesci, però, è diverso: alcuni si possono allevare ma molti altri vanno presi dai mari e la loro quantità e capacità riprodutti­va è limitata. Il problema è serio e uno studio appena pubblicato dalla Banca mondiale mostra quanto l’industria della pesca sia irrazional­e, quanto faccia male a se stessa, cosa si può fare per migliorare la situazione. Lo studio parte da un dato stimato dalla Fao (Food and Agricultur­e Organisati­on): quasi il

dei bacini di pesca marina sono da considerar­si overfished, che cioè hanno superato il limite di sfruttamen­to, oppure sono a quel limite. Tanto è vero che la pesca ha raggiunto da vent’anni un plateau e non cresce: di tonnellate nel

nel (nel si è anche registrato il sorpasso della quantità di pesce da acquacultu­ra, a di tonnellate nel Uno degli indici che illustrano l’impoverime­nto del settore è la media di tonnellate per pescatore: cinque nel meno di nel La Banca mondiale ha dunque calcolato quale sarebbe l’equilibrio ideale di una pesca sostenibil­e, che non impoverisc­e gli stock e l’economia dei pescatori e dell’industria. L’ha poi confrontat­o con la situazione attuale e ha stabilito che, a causa dell’eccesso di pesca, il settore perde ogni anno di dollari (calcolo al «Miliardi affondati», dice lo studio, ma che potrebbero nel tempo essere recuperati «sia effettuand­o serie riforme della governance dei bacini di pesca sia permettend­o agli stock di pesce un periodo di grazia per ritornare a un livello più alto, più sostenibil­e e più produttivo». Tornare a un equilibrio ottimale consentire­bbe alla biomassa di pesce negli oceani di crescere di volte; permettere­bbe alla pesca di crescere del alzerebbe i prezzi unitari dei pesci fino al

grazie all’aumento degli stock di specie ad alto valore oggi particolar­mente colpite dall’overfishin­g. Una riduzione annua del della pesca globale per dieci anni consentire­bbe di arrivare all’equilibrio ottimale entro anni, quando il pescabile annuo sarebbe di di tonnellate. Meno pesce oggi per averne di più domani.

@danilotain­o

90% 94,65 2014). 24%, 95,13 milioni 2014 2013 2,5

101,14 milioni 2012. 83 miliardi 2012). 2,7 30 600 milioni 1996, 1970, 13%; 5%

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