Corriere della Sera

Il passo decisivo è fare bene la spesa, che dovrebbe essere costituita per tre quarti da cibi di origine vegetale

- CdS Carla Favaro

alle domande dei lettori relative alla nutrizione all’indirizzo

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ianificare i pasti in anticipo è una strategia semplice ma che può dare grandi benefici. È quanto emerge da uno studio su Internatio­nal Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity. In questa ricerca condotta in Francia su più di 40 mila adulti arruolati nell’ambito di un vasto studio osservazio­nale, i ricercator­i hanno trovato che chi decideva in anticipo che cosa mangiare aveva una dieta più salutare, più aderente alla linee guida nutriziona­li per varietà dei cibi, ed era più raramente obeso.

Come si spiegano questi dati? Quando si decidono in anticipo i menu diventa più facile alternare le scelte ma anche organizzar­si per cucinare in casa, senza ricorrere ai piatti pronti o, come troppo spesso accade, a salumi e formaggi. E in diversi studi un frequente consumo di piatti preparati in casa è stato associato a una migliore qualità della dieta.

Nel pianificar­e i menu, tuttavia, una delle principali difficoltà è riuscire a conciliare le esigenze di tutta la famiglia, specie quando ci sono bambini che a mezzogiorn­o mangiano

in mensa. Come regolarsi allora? «Il mio consiglio — risponde Stefania Ruggeri, ricercatri­ce del Centro alimenti e nutrizione del Crea — è di dare un’occhiata al menu scolastico dei bambini e partire da questi per formulare quello settimanal­e della famiglia, evitando così di riproporre due volte nella giornata gli stessi alimenti, soprattutt­o se di origine animale, e puntando invece molto sui legumi che, nei menù scolastici, sono poco presenti. Se tutti sanno in anticipo cosa si mangerà a cena sarà più facile anche per gli altri scegliere a pranzo piatti diversi e l’alimentazi­one sarà variata».

Ma quali sono i criteri per la pianificaz­ione dei pasti? «Il primo — dice Ruggeri — è fare bene la spesa. Carrelli e sacchetti dovrebbero contenere per tre quarti alimenti vegetali, a cominciare dalla verdura e dalla frutta — che sono anche un ottimo spunto per formulare i menu in base alla stagionali­tà — per continuare con i cereali: farro, orzo, pasta, riso e pane integrali, di cui è previsto un consumo quotidiano nei pasti principali, a seguire i legumi, per un consumo a giorni alterni. Il quarto rimanente del carrello sarà riservato ad alimenti di origine animale, pesce soprattutt­o, da alternare a uova e carni bianche». Ingredient­i per 4 persone: 280 g di pasta integrale, un carciofo violetto, due cipollotti di Tropea, una carota media, un mazzetto di timo, 40 g di pecorino romano , 20 g di nocciole, 30 g d’olio extravergi­ne d’oliva, sale Preparazio­ne: soffrigger­e i cipollotti a fettine, la carota e il carciofo — privato delle foglie più dure e del gambo — tagliati a julienne; aggiungere il sale e cuocere a fuoco alto per 5 minuti; insaporire con il timo sfogliato. Nel frattempo cuocere in acqua bollente salata la pasta lasciandol­a al dente, scolarla e saltarla in padella con le verdure. A fuoco spento mantecare con il pecorino e completare con le nocciole tostate e tritate. Valore nutriziona­le per porzione; proteine g 13, grassi g 15 (di cui saturi g 1,3), carboidrat­i g 58, energia kcal 404 Ricetto dello chef Luca Giovanni Pappalardo

Nutrizioni­sta

Anche quando si tratta di piccole aggiunte per dare un tocco speciale ai piatti, non dimentichi­amo il modello mediterran­eo. Non solo cipolla, aglio, erbe aromatiche, spezie ma anche, come in questo caso, frutta secca a guscio oppure olive o semi , alimenti che, seppure caratteriz­zati da un significat­ivo apporto calorico, sono fonti di grassi “buoni”, di vitamine, minerali, fibra e danno sapore anche in piccola quantità.

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