La formula del talk politico non conquista il pubblico giovane
Il talk politico di Rai3 riparte il martedì sera da «#Cartabianca» ma i tempi migliori di «Ballarò» sembrano lontani: Bianca Berlinguer prende curiosamente le mosse dalla posizione lasciata da Massimo Giannini a fine stagione 2015/16. Allora il programma del martedì sera della Terza Rete raccoglieva un’audience leggermente superiore: una media di 1.266.000 spettatori, per uno share del 5,6%.
La scorsa settimana, con la puntata di esordio del prime time, la Berlinguer non è riuscita ad eguagliare Giovanni Floris, in onda su La7, e si è fermata a 1.260.000 spettatori medi (per 2 ore e 44 minuti di emissione), con una share del 5,4%. Insomma, meglio del «Politics» di Gianluca Semprini e del tentativo «Duemiladiciassette» di «Agorà» di Gerardo Greco. Ma non ancora ai livelli di «Di Martedì» né, tanto meno, del vecchio «Ballarò».
La composizione del pubblico, d’altra parte, resta sempre piuttosto simile: per «#Cartabianca» un’audience composta in parti uguali da uomini (5,4% di share) e donne (5,4%), ma molto caratterizzata in termini di età. Fatica la formula del talk politico a fare breccia fra generazioni più giovani, e anche «#Cartabianca» vince soprattutto fra gli spettatori adulto-anziani (magari nostalgici del cognome). In particolare, la metà dei suoi 1.260.000 spettatori ha più di 65 anni: gli ultra 65enni sono 618.000, per una share dell’8,6%.
Scendendo con l’età scende anche inesorabilmente lo share: 6,2% fra i 55-54enni, 4,2% fra i 4554enni, 3,2% fra i 35-44enni, 2,8% fra le generazioni più giovani. Il talk politico conferma anche l’appeal fra gli spettatori con livelli d’istruzione più elevata: nel caso di «#Cartabianca» sono 203.000 i laureati, per uno share del 9,4%. Quest’ultima è una differenza importante con l’ultimo «Ballarò», che riusciva ad allargare l’ascolto su spettatori dal grado d’istruzione più variegata. (a.g.) In collaborazione con Massimo Scaglioni,
elaborazione Geca Italia su dati Auditel