La nascita
Chi ha diritto di decidere della vita (e della morte) di un bambino? I genitori o i medici che lo hanno in cura?
È il dilemma che dovrà sciogliere il tribunale di Londra di fronte al quale si battono la mamma e il papà del piccolo Charlie, sette mesi, cui i dottori vorrebbero staccare la spina. «È uno dei casi più tristi che siano arrivati di fronte a questa corte», ha commentato il giudice.
Charlie era nato apparentemente in buona salute lo scorso 4 agosto. Ma dopo otto settimane aveva cominciato a perdere forze e peso. Portato al Great Ormond Street Hospital, il più importante ospedale pediatrico inglese, gli era stata diagnosticata una rara malattia genetica, la sindrome di deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dei muscoli. Ci sono soltanto sedici casi al mondo, ma purtroppo entrambi i genitori sono portatori del difetto genetico e quindi Charlie è venuto al mondo segnato dal destino. Ora il bambino è in terapia intensiva, intubato, e secondo i medici non ha speranze di sopravvivere a lungo. Per cui meglio staccare tutto per evitargli ulteriori sofferenze.
«Siamo rimasti scioccati e orripilati nell’apprendere che l’ospedale ha chiesto di spegnere Connie Yates e Chris Gard con il piccolo Charlie: il bimbo è nato lo scorso 4 agosto il supporto vitale per Charlie», ha raccontato la madre, Connie Yates, 31 anni, al Daily Mail, che per primo ha riferito la storia qualche giorno fa. Connie e il marito, Chris Gard, sono convinti che le condizioni del figlioletto non siano così disperate e vorrebbero portarlo in America per sottoporlo a una cura sperimentale, dopo che anche un ospedale in Spagna ha rifiutato di accettarlo. Hanno perfino lanciato una raccolta fondi online, #Charliesfight (la battaglia di Charlie), che ha già raccolto 220 mila sterline sul milione e passa necessario per accedere al trattamento.
Ieri mattina la coppia è apparsa alla Bbc, nel popolare programma condotto da Victoria Derbyshire. «Charlie riesce a muovere la bocca, le