Corriere della Sera

«Il nuovo? Stupido e divertente»

Parola di Miuccia Prada, che ha vestito di peluche le sue ragazze di Miu Miu Chanel si ispira allo spazio: tutto brilla, dal tweed alle borsette-missile Le nomadi senza pregiudizi di Louis Vuitton, il tappeto di foglie di Moncler

- DALLA NOSTRA INVIATA Paola Pollo

PARIGI Chanel, spazio 2018: parte la navicella dal Grand Palais tra fumi e fiamme e dalla rampa il colonnello maggiore Karl Lagerfeld saluta la folla invitata al lancio della nuova collezione. Che dire? Quando la forza creativa del kaiser sceglie un tema, lo fa senza che ci sia il ben che minimo dubbio che quello è. Verrebbe da dire sin troppo facile, così. Se non fosse che ha ragione lui e che la doppia CC resta il supermerca­to più griffato della terra. E allora perché non cercare altri pianeti da conquistar­e? Didascalic­o sino all’esasperazi­one ma nel rispetto assoluto dei codici: non c’è tessuto che non brilli come lo spazio, dal tweed d’ordinanza lo stivale e persino le collane di perle. Blouson e tailleur, pullover e cappotti danno sempre la sensazione di essere imbottiti come le tute. Ci sono persino elle cappe-scialle trapuntate e a specchio. Colori lunari e spaziali (argento, arancio, blu, nero, bianco). Stampe di astronauti o lune. Idem per gli accessori: dalle borsette missile o pianeta. E non c’è pezzo sbagliato.

Perché poi c’è modo e modo di trattare i temi. Per esempio l’altra sera, Sarah Burton, la stilista di Alexander McQueen racconta di essersi ispirata alle tradizioni della Cornovagli­a e tutto quel mondo celtico, fra valori e sentimento. Ebbene l’inglese lascia nell’aria il profumo di quel pezzo di terra ma poi sono gli abiti, uno ad uno, a raccontare di tagli e lavorazion­i. Dalla tuniche tutte un jais nero sul tulle ad effetto tattoo a quelle più folk con i fili di lana colorati che sfuggono al controllo. Una tecnica che è il tema e lo si ritrova persino nelle impunture a contrasto degli abiti di pelle. Il significat­o ancestrale sta nella tradizione popolare delle donne di legare agli alberi dei fili votivi. Veramente un lavoro di assoluta creatività.

La stessa che sembra aver ripreso a scorrere nelle vene di Nicolas Ghesquière che ieri per Louis Vuitton è ritornato a dire qualcosa di diverso come ai «vecchi» tempi. La mano dello stilista sembra di nuovo più sicura. La scelta di sfilare al Louvre è già una bel segnale e poi anche l’ispirazion­e: un nomadismo senza frontiere, dallo sportswear americano al folk di certe tradizioni slave, e senza pregiudizi e stereotipi, quindi il femminile che è maschile. Un’attitudine aperta, rilassata, vissuta: i blouson over anche sempliceme­nte di jeans, i pantaloni morbidi leggerment­e scampanati, la pelle stropiccia­ta e verniciata e accoppiata, l’abito sottoveste in ogni patchwork possibile, gli stivaletti da cow girl o alti, un semplice pull a girocollo con una gonna al ginocchio di piccole ruche.

Miuccia Prada invita tutti alla sua Miu Miu con un cartoncino di peluche viola. E dello stesso materiale ricopre i marmi e le scale e le pareti razionalis­te del Palais de Jena. Come dire? Perché non divertirsi anche un po’? Se poi sia giusto farlo, ora, in un momento politicame­nte e socialment­e così pericoloso, la stilista se lo chiede. «Ognuno a suo modo deve reagire, dialogare, condivider­e e non arroccarsi», riflette. Si entusiasma di fronte a questa nuova generazion­e di ragazze/modelle che cercano il glam a prescinder­e. E ci prova pure lei definendo il nuovo «stupido e divertente». Con il peluche, giustappun­to e le esagerazio­ni di cappotti-vestaglia di pelliccia finta e colorata, colli enormi, cappelli da majorette, gonne midi e svasate a tinte accese e tessuti corp0si, tailleur pantaloni a stampa telefoni modello con la cornetta o gatti decò, trench trasparent­i, bomber college di raso, sottovesti con le piume.

E per passerella un tappeto di foglie da Moncler Gamme Rouge. Giambattis­ta Valli, lo stilista, immagina un Canada tutto suo con completi di tweed imbottito o di lana jacquard, giacconi scozzesi, mini abiti di maglia, giubbotti di montone, piumini, felpe, bermuda, abiti di pizzo e pelliccia.

 ??  ?? Perché non divertirsi anche un po’? Le esagerazio­ni di cappottive­staglia di pelliccia finta e colorata, i colli enormi, i cappelli da majorette, le sottovesti con le piume
Perché non divertirsi anche un po’? Le esagerazio­ni di cappottive­staglia di pelliccia finta e colorata, i colli enormi, i cappelli da majorette, le sottovesti con le piume
 ??  ?? Sarah Burton e le tradizioni della Cornovagli­a: il mondo celtico, fra valori e sentimento. Il tulle a effetto tattoo, i fili di lana che sfuggono al controllo, con un tocco folk
Sarah Burton e le tradizioni della Cornovagli­a: il mondo celtico, fra valori e sentimento. Il tulle a effetto tattoo, i fili di lana che sfuggono al controllo, con un tocco folk
 ??  ?? Un nomadismo senza frontiere: dallo sportswear americano al folk di certe tradizioni slave, e senza pregiudizi e stereotipi, quindi il femminile che è maschile
Un nomadismo senza frontiere: dallo sportswear americano al folk di certe tradizioni slave, e senza pregiudizi e stereotipi, quindi il femminile che è maschile
 ??  ?? Blouson, tailleur, cappotti danno sempre la sensazione di essere imbottiti, come le tute. Colori lunari e spaziali: argento, arancio, blu, nero, bianco
Blouson, tailleur, cappotti danno sempre la sensazione di essere imbottiti, come le tute. Colori lunari e spaziali: argento, arancio, blu, nero, bianco
 ??  ?? Moncler Per Gamme Rouge, Valli immagina completi di tweed imbottito o di lana jacquard, mini abiti di maglia, pizzo e pelliccia
Moncler Per Gamme Rouge, Valli immagina completi di tweed imbottito o di lana jacquard, mini abiti di maglia, pizzo e pelliccia

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