Corriere della Sera

L’EMERGERE DEL NAZIONALIS­MO PUÒ COMPROMETT­ERE I DIRITTI

Il persistere delle disuguagli­anze è uno spreco di talenti : non affrontand­o la disuguagli­anza, priviamo la società di una ricchezza di talenti e di idee

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O ggi celebriamo la Giornata internazio­nale della donna. Ciò che ha avuto inizio come un tributo allo sciopero organizzat­o nel 1908 dal sindacato internazio­nale delle lavoratric­i tessili negli Stati Uniti è diventata un’opportunit­à per le donne di tutto il mondo per dimostrare il loro impegno a favore della parità politica, economica e sociale.

Il contesto in cui si svolge quest’anno la Giornata della donna è fondamenta­lmente diverso rispetto all’anno scorso: osserviamo infatti l’emergere di un nazionalis­mo che può compromett­ere la cultura, i valori e i diritti umani progressis­ti dell’Europa — che comprendon­o anche i diritti delle donne.

L’Europa è il parametro di riferiment­o per i diritti delle donne e l’esempio da seguire per altri continenti. Ciò significa che dobbiamo sostenere i diritti delle donne sia in Europa sia nel resto del mondo. A partire dagli anni 60 il ruolo della donna nella società è mutato ma c’è ancora molto da fare. E dobbiamo garantire che le nostre figlie non si trovino a combattere le stesse battaglie che le nostre nonne avevano già vinto.

Oggi in Europa si laureano più donne che uomini e le donne europee hanno più opportunit­à di lavoro, ma sono ancora sovra rappresent­ate in settori e posti di lavoro a bassa retribuzio­ne. Per lo stesso lavoro, le donne continuano a guadagnare in media il 16% in meno degli uomini. E sul luogo di lavoro, le donne non sono ancora rappresent­ate in modo paritario a livello decisional­e. Sono ancora troppe le donne alle prese con il problema di conciliare lavoro e famiglia.

Alcune delle figure politiche di punta in Europa sono donne, anche se non ancora in numero sufficient­e. La parità di genere in politica è migliorata, ma molto lentamente: oggi nell’Unione Europea, a livello nazionale, il 24% dei parlamenta­ri sono donne. Il potenziale imprendito­riale è una delle maggiori fonti non sfruttate: per ora le donne rappresent­ano solo il 29% degli imprendito­ri. Inoltre, nel 2016 solo il 22% degli incarichi dirigenzia­li nelle più grandi imprese dell’Ue erano occupati da donne, tra questi

Valori In Europa, il rispetto della diversità e dell’individuo definisce la nostra essenza

quasi il 5% era rappresent­ato da amministra­tici delegate. Una maggiore presenza femminile nelle posizioni che definiscon­o le politiche e trainano i cambiament­i sociali consentirà di rispondere meglio ai bisogni delle donne.

In Europa, il rispetto della diversità — e il rispetto dell’individuo — sono ben più che semplici valori politici: definiscon­o la nostra essenza in quanto europei. La parità tra donne e uomini è un diritto fondamenta­le. Il persistere delle disuguagli­anze è uno spreco di talenti — non affrontand­o la disuguagli­anza, priviamo la nostra società di una ricchezza di talenti e di idee.

Guardando al futuro, ci proponiamo di creare un’Europa in cui una donna che si candida per un posto di lavoro abbia la concreta opportunit­à di ottenerlo. Vogliamo un’Europa che consenta sia alle donne sia agli uomini di assentarsi dal lavoro per occuparsi dei figli o di familiari anziani o malati. Senza che ciò si ritorca contro di loro. Molte donne sono anche vittime di sessismo e molestie sul luogo di lavoro, per strada, quando fanno uso di trasporti pubblici o nelle loro case. Vogliamo un’Europa libera dalla violenza contro le donne e vogliamo spazi sicuri dove le donne possano cercare aiuto.

Futuro Una donna che si candida per un posto di lavoro deve avere la concreta opportunit­à di ottenerlo

L’Unione Europea è lo strumento migliore per promuovere i diritti delle donne in Europa e nel mondo. Lavorando insieme, possiamo creare sia condizioni migliori per le donne sia la vera parità. Parità non vuol dire solamente eliminare discrimina­zioni dal punto di vista legale ma offrire a tutte e a tutti una vera opportunit­à, nella pratica. Nessuno deve vivere il proprio destino come predetermi­nato — né dal genere, né dall’età, dalla razza, dall’orientamen­to sessuale o da altro.

Oggi è il momento giusto per osservare il mondo e rammentarc­i che l’Europa è un luogo propizio per le donne. Ma c’è ancora molto da fare: in occasione della Giornata internazio­nale della donna invitiamo le donne e gli uomini d’Europa a unirsi a noi in questa discussion­e e a passare all’azione. Tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere. La Commission­e si impegna a fondo per garantire parità di trattament­o per tutti, e il nostro obiettivo è quello di fare di quest’Europa un luogo migliore per noi e per i nostri figli. Abbiamo però un dovere verso le ragazze e le donne che vivono al di là dei nostri confine: nessun diritto può considerar­si garantito per davvero se non è garantito a tutte le donne in tutto il mondo.

FedericaAl­to rappresent­anteMogher­ini dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresid­ente della Commissari­a Cecilia europea Commission­eMalmström­per il Commissari­a Marianne europea CommercioT­hyssen per sociali, l’Occupazion­e, competenze affari e mobilità dei lavoratori Violeta Bulc

Commissari­a europea per i Trasporti Elzbieta Bienkowska

Commissari­a europea per il Mercato interno, industria, imprendito­ria e PMI Vera Jourová

Commissari­a europea per la Giustizia, consumator­i e parità di genere Corina Cretu

Commissari­a europea per la Politica regionale Margrethe Vestager

Commissari­a europea Concorrenz­aper la

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