«Pneumatici, la svolta digitale più sicuri con i sensori hi tech»
Il ceo Pirelli: innovazione e colori. E ora pronti al ritorno in Borsa
Era il pezzo che mancava al puzzle dell’auto 4.0. Il più importante perché «è l’unica parte a contatto con la strada e dunque quella che restituisce le informazioni più vere». Serviva solo «connetterlo» e Pirelli, prima al mondo, lo ha fatto. Al Salone di Ginevra è stato presentato il primo pneumatico intelligente, che interagisce con il guidatore grazie a un sensore e a una App sviluppati anche nel centro di ricerca di Settimo Torinese. È immediatamente riconoscibile perché ha pure la particolarità di essere il primo pneumatico colorato, come quelli dalla Formula 1. Un «vezzo» che sicuramente attirerà i proprietari di supercar, ma soprattutto è il segno di una svolta per il gruppo della Bicocca, che ha reso «intelligente» non solo la ruota ma tutta la catena di valore generata dal pneumatico. Anche se Marco Tronchetti Provera, vicepresidente e ceo del gruppo Pirelli, di cui è anche uno dei principali azionisti dopo ChemChina, tiene soprattutto a sottolineare che si tratta di un «traguardo fondamentale per la sicurezza di chi guida».
Perché un pneumatico connesso?
«Abbiamo voluto sviluppare un pneumatico diverso, che grazie alla digitalizzazione è in grado di restituire un flusso costante di informazioni, come la pressione, la temperatura, il carico verticale, l’usura. Tutti dati fondamentali per la sicurezza di chi guida. C’è molta ricerca e tecnologia in questo nuovo pneumatico, frutto anche dell’esperienza della divisione Motorsport di Pirelli che partecipa a 1.200 gare l’anno raccogliendo dati in situazioni estreme. Il pneumatico colorato è un unicum reso possibile proprio dalla ricerca sui materiali sviluppati per la Formula 1. Oggi i colori a disposizione sono quattro, ma il livello di personalizzazione sarà totale e ognuno potrà scegliere il proprio colore».
Per il guidatore il vantaggio è chiaro, ma Pirelli come utilizzerà i dati raccolti?
«I dati saranno disponibili su una piattaforma di nostra proprietà e analizzati attraverso algoritmi che ci restituiscono una grande quantità di informazioni fondamentali per la sicurezza. Finalmente si potrà fare un’analisi predittiva utilizzando l’intelligenza artificiale per simulare i comportamenti del guidatore e aumentare così il livello di sicurezza e il piacere di guida. L’analisi Marco Tronchetti Provera, vicepresidente e ceo di Pirelli, con i nuovi pneumatici presentati al Salone di Ginevra
«Al momento i dati restano di nostra proprietà e sono disponibili per chi guida e per la nostra rete ma stiamo già lavorando con case automobilistiche, sia in fase di sviluppo sia di controllo dell’assetto della vettura, per la creazione di piattaforme parallele dedicate al primo equipaggiamento e che prevediamo di introdurre sul mercato l’anno prossimo. Queste renderanno possibile l’integrazione delle informazioni nei dispositivi disponibili sulle vetture e il dialogo tra vetture in movimento: un’auto che ci precede potrà darci in futuro informazioni sullo stato della strada, sui pericoli incontrati e, con l’intelligenza artificiale, l’auto potrà usare queste informazioni per regolare l’assetto a seconda dello stile di guida, aumentando il livello di sicurezza».
Usando i dati raccolti possiamo fare analisi predittiva e aumentare la sicurezza in auto
A che punto è l’integrazione tra le attività industrial di Pirelli con quelle di ChemChina?
«Sta procedendo secondo i tempi previsti».
E il ritorno in Borsa di Pirelli?
«Il processo è stato avviato e, se i mercati lo consentiranno, ci quoteremo entro il primo semestre del 2018».