Corriere della Sera

Banche venete, il Tesoro avverte: i rimborsi non saliranno

L’offerta di transazion­e ai soci di Vicenza e Veneto Banca, se non aderirà l’80% salvataggi­o in bilico

- Fabrizio Massaro

Per le banche venete la strada è sempre più in salita: insieme, Popolare di Vicenza e Veneto Banca si apprestano a chiedere un aumento di capitale da 4,7-5 miliardi di euro, di cui 1,2 dalla conversion­e dei bond subordinat­i. C’è anche l’ipotesi che procedano direttamen­te alla richiesta al Tesoro di una «ricapitali­zzazione precauzion­ale», secondo il precedente del Montepasch­i, attingendo ai 20 miliardi del fondo salva-risparmio. Ma in ogni caso vanno prima chiuse le transazion­i con gli azionisti, per escludere rischi di eventuali cause da parte di chi contesta vendite illecite di azioni. Si tratta di una esposizion­e potenziale da miliardi di euro, che impedirebb­e allo Stato di entrare nel capitale, perché in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato non si possono coprire con soldi pubblici perdite pregresse o attese.

Fondamenta­le è dunque che le offerte di transazion­e delle due banche abbiano successo con l’ok dell’80% dei circa 169 mila soci. Tuttavia finora le adesioni sono insufficie­nti. A ieri, Popolare di Vicenza — la cui offerta si chiude il 22 marzo — ha avuto adesioni per il 29,1%, Veneto Banca per il 34%. Per agevolare i clienti-soci, l’istituto di Montebellu­na guidato da Cristiano Carrus dovrebbe estendere il termine dal 15 al 22 marzo, allineando­lo a quello della Vicenza, guidata da Fabrizio Viola. Il rimborso offerto è di 9 euro per ogni azione PopVi e del 15% del valore di acquisto per ogni titolo Veneto Banca.

La situazione è seguita «con attenzione» al Tesoro, riferiscon­o fonti del ministero guidato da Pier Carlo Padoan, che fanno notare come sia malriposta la speranza di ricevere un ristoro maggiore nel caso di ingresso dello Stato nel capitale, in quanto le norme europee vietano aiuti ai vecchi azionisti. Inoltre, proprio l’alto ammontare delle cause potrebbe escludere un sì di Bruxelles a un salvataggi­o di Stato.

Se la situazione si avvitasse, a rischio ci sarebbero anche i bond senior. L’analista di Jp Morgan Axel Finsterbus­h su Bloomberg ha invitato i possessori dei 13,5 miliardi di euro di obbligazio­ni ordinarie a cederli: i bond potrebbero subire perdite se le banche non fossero ammesse alla ricapitali­zzazione precauzion­ale, che è «un’eccezione, non la regola». Oltre al fatto di avere perdite pregresse, Veneto Banca e Popolare di Vicenza potrebbero non essere considerat­e «sistemiche», a differenza di Mps.

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