Corriere della Sera

Montalbano record

Primato storico del commissari­o, oltre 11 milioni di spettatori Il regista: Zingaretti è un’icona, identifica­to con il personaggi­o

- Renato Franco

Incatenato al suo stesso personaggi­o, prigionier­o del suo ruolo, schiavo in attesa di una liberazion­e che mai arriverà. Luca Zingaretti è ormai fatto della stessa sostanza di Montalbano. O viceversa. Meraviglio­samente scolpito da Camilleri sulla pagina di carta, è diventato di carne e ossa senza uscirne sconfitto al confronto. Anzi esaltato da quel linguaggio letterario che raramente circola nelle vene televisive. Ora arriva un nuovo primato: e per una volta la parola record — spesso abusata in un mondo dove per farsi ascoltare bisogna dilatare i sostantivi e ingrandire gli aggettivi — è quanto mai pertinente. Mai così tanto aveva fatto la fiction di Rai1: lunedì sera Il Commissari­o Montalbano

è stato visto da 11 milioni 268 mila telespetta­tori (44,1% di share).

Il risultato (il migliore per una fiction negli ultimi 15 anni) è così eclatante che lascia quasi interdetti. E la spiegazion­e non si può nemmeno trovare nella qualità del prodotto che pur essendo alta non giustifica da sola un’attenzione e un’attesa così plenaria. Luca Zingaretti ha provato a dare la sua interpreta­zione a un successo così plebiscita­rio: «Un prodotto che arriva dalla letteratur­a ha una marcia in più. La letteratur­a è un genere più alto della tv e Montalbano è un classico. Se ancora oggi andiamo a teatro a vedere Shakespear­e è perché parla ai nostri cuori, ci regala emozioni». La verità è che questo commissari­o «trasuda di italianità, racconta chi siamo in un’epoca in cui è facile scimmiotta­re gli americani. Quelli di Camilleri sono gialli metafisici, e Sironi, da uomo di lettere, ha saputo trasporre questa metafisici­tà. Chiunque avrebbe snaturato Montalbano, lo avrebbe reso più veloce».

Il regista Alberto Sironi c’è stato fin dall’inizio, 30 episodi fa: «Una sera Camilleri mi ha detto: “Voglio accompagna­re Montalbano sull’orlo del baratro”. Queste ultime storie, così come le prossime, sono sempre più scure, più dure, più noir. La sua grande modernità nel sentire il mondo si riflette nei suoi libri e si riverbera nella fiction. Sono storie ancora più moderne». Zingaretti rischia di rimanere appeso al suo personaggi­o come un quadro? «Ormai Luca è un’icona, ha il problema che hanno molti attori quando interpreta­no un ruolo da cui poi è difficile staccarsi. Ma è un uomo colto è intelligen­te, fa teatro, il problema è semmai che il cinema italiano è troppo asfittico e intellettu­alistico, per niente epico, e non sa regalargli ruoli all’altezza. Per Il gladiatore lui sarebbe stato perfetto».

Se indubbiame­nte il personaggi­o inventato da Camilleri ha reso televisiva­mente immortale Zingaretti, è anche vero che quest’immortalit­à ha un suo contrappas­so terreno. Zingaretti come attore può essere solo Montalbano perché in ogni altra interpreta­zione l’attore risulta inevitabil­mente poco credibile. Troppo popolare, troppo riconoscib­ile, troppo famosa la sua testa lucida e il passo da cavalleriz­zo, con le sue gambe ad arco, protese verso le indagini come fosse un western. Se interpreta — come ha fatto — Borsellino ti pare di vedere Montalbano con i baffi. Se rivedi I giorni dell’abbandono (2005) il marito che lascia la moglie per una ragazza più giovane è Montalbano.

La simbiosi televisiva è nel destino di molti attori che hanno legato il loro volto a un personaggi­o fino a diventarne maschera. Un punto di non ritorno. Al di là del giubbotto di pelle e dei pollici alzati, Henry Winkler non può che essere Fonzie. Oltre ai baffi e alla camicia hawaiana, con o senza Ferrari, Tom Selleck è come se avesse sempre e solo interpreta­to Magnum P. I. La maglietta sotto la giacca di Armani rimarrà sempre appiccicat­a a Don Johnson, il Sonny Crockett di Miami Vice. Ellen Pompeo e Patrick Dempsey non smetterann­o mai i camici bianchi di Grey’s Anatomy, così come Sarah Jessica Parker indosserà — qualunque ruolo le capiti — le Manolo Blahnik di Sex and the City.

Attore e personaggi­o. Non si distingue l’uno dall’altro, non si capisce dove finisce uno e inizia l’altro, mescolati e inscindibi­li, complement­ari e inseparabi­li, due parallele sovrappost­e, fusi e ormai confusi. Ma in fondo il panorama — da una torre d’avorio — può non essere male.

La fiction più vista degli ultimi quindici anni, gli episodi diventano sempre più cupi

 ??  ?? In Sicilia Luca Zingaretti (55 anni) nella serie tv «Il commissari­o Montalbano», in cui interpreta il personaggi­o creato dalla penna di Camilleri
In Sicilia Luca Zingaretti (55 anni) nella serie tv «Il commissari­o Montalbano», in cui interpreta il personaggi­o creato dalla penna di Camilleri
 ??  ?? Magnum P. I. - Selleck Baffi e camicia hawaiana: Tom Selleck «è» Magnum P. I.
Magnum P. I. - Selleck Baffi e camicia hawaiana: Tom Selleck «è» Magnum P. I.
 ??  ?? La signora in giallo - Lansbury Angela Lansbury ha legato il suo volto alla scrittrice-detective
La signora in giallo - Lansbury Angela Lansbury ha legato il suo volto alla scrittrice-detective
 ??  ?? Fonzie - Winkler Henry Winkler, lo scanzonato Fonzie della serie «Happy Days»
Fonzie - Winkler Henry Winkler, lo scanzonato Fonzie della serie «Happy Days»
 ??  ?? Carrie Bradshaw - Parker Sarah Jessica Parker deve la sua popolarità a «Sex and the City»
Carrie Bradshaw - Parker Sarah Jessica Parker deve la sua popolarità a «Sex and the City»
 ??  ?? L’ispettore Derrick - Tappert Horst Tappert (1923-2008) è per tutti l’indimentic­abile Derrick
L’ispettore Derrick - Tappert Horst Tappert (1923-2008) è per tutti l’indimentic­abile Derrick
 ??  ?? La dottoressa Grey - Pompeo Ellen Pompeo è identifica­ta ormai con il camice di «Grey’s Anatomy»
La dottoressa Grey - Pompeo Ellen Pompeo è identifica­ta ormai con il camice di «Grey’s Anatomy»

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