«Rosberg, uno choc ma sono Mr.Wolff e risolvo problemi»
«Ferrari super, ma noi siamo sempre affamati»
Toto Wolff comanda il team Mercedes che da tre anni domina la Formula 1. Grande oratore sempre pronto alla battuta, dopo un pasto «minimal» — insalata e acqua naturale — racconta la sfida per difendere il titolo, i retroscena sul ritiro di Nico Rosberg e commenta una Ferrari tornata su alti livelli.
Dopo un inverno complicato lei sembra sempre calmissimo: come fa?
«Non sono calmo, cerco solo di trovare il giusto equilibrio fra passione e ragione. Quando una va fuori controllo, l’altra deve farla rientrare. Mi occupo di sport, non di politica. E devo produrre divertimento e spettacolo».
Come ha reagito quando Rosberg le ha detto che mollava?
Pausa di riflessione, la voce tentenna un po’: «Dopo la vittoria ad Abu Dhabi ho passato con lui due giorni in viaggio: non mi ha detto nulla. Poi quando atterro a Francoforte mi chiama e me lo comunica. Era l’ultima cosa che mi sarei aspettato. Però dopo lo choc iniziale ho capito che dalla sua scelta potevano nascere nuove opportunità».
Dalla perdita del campione del mondo, sta scherzando?
«No, era l’occasione per resettare i rapporti fra i due piloti nel team. Venivamo da anni di “battaglie” veramente toste. In fondo è una nuova partenza».
Quindi si aspetta una battaglia meno intensa fra Hamilton e Bottas?
«Prima di tutto dobbiamo essere sicuri di avere una macchina competitiva per stare fra i primi. E se così sarà, mi aspetto una rivalità accesa fra Lewis e Valtteri. Sono piloti, è normale che sia così».
Perché ha scelto il finlandese e non altri?
«Innanzitutto non è facile trovare uno come Nico: ragazzo intelligente e veloce, è quasi un ingegnere, secondo me è stato uno dei piloti più competitivi degli ultimi anni. Volevo uno che lavorasse bene con Lewis, che lo spingesse a guidare al meglio delle sue possibilità. Ma senza arrivare a una situazione in cui la rivalità diventa fuori controllo. In una squadra devi avere lo yin e lo yang, ma anche i migliori. E secondo me Valtteri è fra questi».
Allora perché gli ha fatto il contratto solo per un anno?
«Il mercato piloti nel 2018 sarà molto aperto (Alonso e Vettel sono in scadenza, ndr): dovremo anche vedere come si evolverà la squadra junior. Tutto è possibile. Se Valtteri soddisferà le nostre esigenze, non vedo la ragione per non continuare con lui. Ma vogliamo avere le mani libere fino all’ultimo per decidere».
S’immagina per il futuro una Mercedes con due campioni del mondo?
«Tutto è possibile, per ora pensiamo alla nuova stagione. L’anno prossimo è ancora molto lontano».
Lei con Niki Lauda ha firmato fino al 2020: perché ha accettato di continuare dopo aver vinto tutto? Non sarebbe stato meglio smettere all’apice come Nico?
«No, per me quel momento non è ancora arrivato. Sono realista sui nostri obiettivi: con il cambio di regolamento si sono aperte nuove opportunità per tutti. La Mercedes è qui per dimostrare che è ancora la migliore. Ed è questo che mi tiene vivo: la sfida continua, la competizione. Puoi parlare per ore, ma solo il cronometro dice la verità».
Perché ha voluto James Allison, ex direttore tecnico della Ferrari?
«Le sue capacità e la sua personalità si combinano perfettamente nel team. Condividiamo «Voglio dimostrare che siamo sempre i migliori È la competizione che mi tiene vivo» lo stesso spirito, James è ipercompetitivo. Da tanto tempo pensavamo che fosse l’uomo giusto per il nostro tipo di organizzazione, ma lui non era disponibile. Comunque adesso è anche molto motivato. Viene da un periodo terribile: la tragedia familiare, l’ultimo anno in Ferrari nel quale non ha soddisfatto le aspettative del presidente Sergio Marchionne. Lo aiuteremo a voltare pagina».
A proposito della Ferrari: sembra molto migliorata. Che cosa ne pensa?
«Sì, è cresciuta. Ancora non so chi sarà il nostro rivale più forte. Del resto nel 2009, altra stagione di cambio regolamentare, chi si aspettava che avrebbe vinto la Brawn Gp? La Ferrari si sta rivelando molto veloce. La Red Bull è ancora difficile da giudicare, ma emergerà. Preferisco rimanere concentrato sui nostri impegni: abbiamo ancora tanta fame di vittorie».
Com’ è una F1 senza Bernie Ecclestone?
«Bernie ha inventato questo sport portandolo a livelli globali. È strano senza di lui, ma ci si abitua».
Si dice che Liberty Media voglia cambiare il sistema dei premi alle squadre. È un rischio, per i top team?
«Non ne abbiamo ancora parlato. I nuovi proprietari sono ancora nella fase di studio della Formula 1».
La sfida fino al 2020 James Allison è l’uomo giusto per la nostra squadra, lo cercavamo da tempo È ipercompetitivo
Nel 2018 il mercato piloti sarà aperto e noi vogliamo avere le mani libere fino all’ultimo per scegliere