Raggi e la missione Usa I contatti per un incontro con lo staff di Trump
Oggi la partenza per New York (a rischio per la tempesta di neve)
si sono intensificati e la visita della sindaca (messa in dubbio dalla tempesta, i pentastellati capitolini stanno decidendo in queste ore il da farsi) potrebbe rappresentare l’occasione di un faccia a faccia diretto tra un rappresentate dell’amministrazione molto vicino a Trump e la stessa Raggi. Un approccio diretto per conoscersi: la sindaca, d’altronde, rappresenta al momento l’unico volto governativo-istituzionale del Movimento (Torino e Chiara Appendino da questo punto di vista hanno un ruolo secondario) in grado di catturare appeal all’estero. E non è escluso che l’eventuale «fuori-programma» newyorchese non faccia da apripista per gettare un ponte con la Casa Bianca. Ecco perché — anche se il viaggio dovesse essere annullato a causa del maltempo — l’occasione di un incontro con l’amministrazione statunitense non subirebbe uno stop ma sarebbe soltanto rimandata.
Sul fronte parlamentare, invece i Cinque Stelle tornano a riunirsi. Ieri è stata convocata alle 18 a Roma una assemblea congiunta di deputati e senatori. Le frizioni tra pragmatici e ortodossi sembrano al momento congelate in vista delle Amministrative e dei criteri per le candidatura alle Politiche. «Una tregua? Chiamiamolo periodo di riflessione», dice un pentastellato. Che prosegue: «Siamo in attesa di conoscere il metodo, di capire se c’è una coralità nel progetto». Quello che è certo è che i Cinque Stelle stanno iniziando a organizzarsi anche localmente, a valutare quali esponenti o militanti potrebbero tentare la via della