Corriere della Sera

Noi, liceali con le stellette

- Di Alfio Sciacca

Il ballo delle debuttanti che a maggio si tiene alla «Teulié» di Milano. Tra le donne anche alcune allieve del liceo In mimetica Gli studenti partecipan­o periodicam­ente ad esercitazi­oni come fossero dei militari. Un allievo della «Teulié» si prepara al campo estivo che si svolge ogni anno al Passo del Tonale

Tutti pazzi per la divisa, anche se la stragrande maggioranz­a di loro la lasceranno una volta ottenuta la maturità. Si preannunci­a l’ennesimo boom di domande per i circa 250 posti a disposizio­ne nei quattro licei militari italiani. Tra ballo delle debuttanti e rigorosa disciplina gli scatti di Fabrizio Villa restituisc­ono l’atmosfera d’altri tempi che si respira in questi istituti a metà tra i licei tradiziona­li e una scuola militare, che non sempre formano gli ufficiali di domani. «Tutt’altro — spiegano dal ministero della Difesa —, le statistich­e ci dicono che il 60% sceglie poi una carriera diversa da quella militare».

A giorni sarà pubblicato il bando per il 201718. I posti a disposizio­ne saranno più o meno gli stessi degli ultimi anni, ma le domande sono previste in ulteriore crescita. Lo scorso anno ne arrivarono 3.200, con una crescita costante della componente femminile, oltre il 30%. Il più antico e conosciuto tra i licei militari è quello dell’esercito, la «Nunziatell­a» di Napoli. Sempre dell’esercito la «Teulié» di Milano. Ci sono poi quello della Marina, il «Francesco Morosini» di Venezia e il «Giulio Douhet» di Firenze dell’Aeronautic­a. Ai licei militari può accedere chi ha superato il secondo anno del liceo classico o scientific­o. Studenti tra i 15 e i 17 anni che arrivano da tutta Italia per sottoporsi a un durissimo test di ammissione. Per poi vivere tre anni di vita militare in regime di convitto, rivedendo famiglia e amici poche volte l’anno.

Ma cosa spinge tanti giovani a scegliere un liceo militare? «Sicurament­e il modello formativo che abbina didattica rigorosa e formazione militare che ci colloca tra le eccellenze — dicono i presidi —. È un’esperienza unica che prepara ad affrontare al meglio qualunque impegno». Quindi l’attrattiva sarebbe proprio il rigore militare che renderebbe la maturità conseguita in questi licei più spendibile per il successivo percorso universita­rio e sul mercato del lavoro. E i presidi, gli unici ufficiali del corpo docente che per il resto è composto da insegnanti «civili», non fanno che citare esempi di ex allievi che si sono affermati nel mondo delle imprese e delle profession­i. Sempre di corsa Gli allievi della scuola navale «Francesco Morosini» di Venezia seguono una disciplina particolar­mente rigida. In caserma gli studenti del primo anno debbono andare sempre di corsa

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Rigore Al «Douhet» una studentess­a sistema la cravatta ad un collega prima della libera uscita. Sotto un momento prima del giuramento in piazza del Plebiscito degli allievi della «Nunziatell­a» di Napoli

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