Corriere della Sera

La storia ispirata a Matteo Achilli inventore di «Egomnia»

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Si può misurare matematica­mente la felicità? C’era una volta Matteo Achilli. È una favola quello che è successo a questo ragazzo della periferia romana. Non aveva 20 anni quando creò una startup. Ora ne ha 25, un milione di utenti, 1500 clienti, colossi come Microsoft e Vodafone.

The Startup è il film di Alessandro D’Alatri (prodotto da Luca Barbaresch­i con Rai Cinema, in uscita il 6 aprile per 01), che racconta l’intuizione di Matteo Achilli. Ha fatto la classifica di chi cerca lavoro, l’ha inserita in un sito, un algoritmo l’ha elaborata attribuend­o un voto. È un calcolator­e matematico del merito. Niente più raccomanda­zioni. Così per le aziende è più facile trovare la persona giusta. Il sito è un neologismo latino, Egomnia: «io» e omnia, ovvero tutte le possibilit­à che si aprono. Per un futuro più equo con la startup, cioé una nuova impresa in cerca di un mercato.

«I giovani vanno all’estero, lui è rimasto. E ha portato ricchezza e lavoro a questo paese — dice il regista —, l’ho voluto conoscere, Matteo è venuto a casa mia, mi ha raccontato la sua vita. Il padre era stato licenziato, lui era stato frustrato nel nuoto agonistico perché gli avevano preferito il figlio dello sponsor. Poi ebbe quell’idea. Sembrava una storia americana, ed era simile alla mia. Mi sono buttato in quest’avventura, è la prima volta che accetto una sceneggiat­ura già scritta, ho fatto il regista e non l’autore. E mi sono divertito molto. È un film sulla speranza e l’Italia ne ha bisogno. Si dice sia l’ultima a morire, a me sembra che la speranza sia andata a farsi friggere».

Gli attori, tranne Matilde Gioli, sono ragazzi ancora poco conosciuti, ma tutti vengono da Accademie e scuole di recitazion­e, il protagonis­ta è Andrea Arcangeli. «Ormai i cast si fanno col catalogo, si vedono sempre gli stessi volti. E questo è un film che parla di

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