Corriere della Sera

Via alle nomine, è scontro

Profumo a Leonardo, conferme a Eni e Enel. M5S: ha deciso Renzi, è grave

- Di Frischia, Ducci Fubini, L. Salvia

Conferme ai vertici di Eni ed Enel, alle Poste Matteo Del Fante sostituisc­e Francesco Caio, mentre Alessandro Profumo guiderà Leonardo. Frutto di trattative fra il premier Gentiloni e il suo predecesso­re Renzi, le nomine scatenano critiche di 5 Stelle e sinistra.

I vertici di Eni ed Enel restano al loro posto. Cambio della guardia a Leonardo, dove arriva l’ex banchiere Alessandro Profumo, e alle Poste dove sbarca Matteo Del Fante. Sono le nomine ufficializ­zate ieri, ma circolate venerdì, dal governo per le società controllat­e dal ministero dell’Economia.

Lo spoils system si scioglie dopo una trattativa complessa tra il premier Paolo Gentiloni e il suo predecesso­re Matteo Renzi: non sembrano emergere vincitori, nè vinti, ma le conferme a Eni e Enel (promosse tre anni fa dallo stesso Renzi), e l’arrivo di un autorevole manager come Matteo Del Fante al comando di Poste, una delle aziende più importanti, sono indizi di una trattativa dove Renzi non l’ha fatta da padrone. Ma il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, attacca: «Renzi gestisce le nomine e piazza i suoi uomini. Questo è intollerab­ile e pericoloso». Critiche pure dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: «La nomina di un banchiere esperto in liquidazio­ni alla guida di Leonardo vuol dire che il governo Gentiloni ritiene chiusa l’esperienza industrial­e di questa azienda leader nei settori di difesa e aerospazio». Il presidente della Commission­e Attività produttive della Camera, Guglielmo Epifani (Articolo 1 Movimento democratic­o e progressis­ta) parla invece di «nomine che presentano luci e ombre». Mentre Stefano Fassina di Sinistra Italiana parla di «scelte incomprens­ibili» e chiede al ministro Padoan «di venire in Parlamento per fare chiarezza».

Tornando ai manager, Del Fante prende il posto di Francesco Caio. Come presidente di Poste c’è Bianca Maria Farina che subentra a Luisa Todini. Ai vertici di Eni Claudio Descalzi è confermato ad e Emma Marcegagli­a presidente. Anche per quanto riguarda Enel il Tesoro ha scelto il criterio della continuità: Francesco Starace, che lavora da 17 anni nel Gruppo elettrico, rimane sulla poltrona di ad. Al suo fianco c’è come presidente Patrizia Grieco. All’Enav (aviazione civile) viene confermata l’attuale ad Roberta Neri, mentre il Mef sceglie Roberto Scaramella, con una lunga esperienza nel trasporto aereo, come presidente al posto di Falco Beccalli.

L’uscita di Del Fante da Terna impone al cda di Cassa depositi e prestiti — come ricordato dal Tesoro — di indicare il nuovo ad che è Luigi Ferraris (con un passato in Enel), mentre Catia Bastioli viene confermata presidente. Tra i cambi della guardia previsti, Mauro Moretti, dopo la condanna per la strage ferroviari­a a Viareggio del 2009, viene sostituito come ad della ex Finmeccani­ca da Alessandro Profumo (è stato numero uno di Unicredit e presidente del Monte Paschi Siena): «È una sfida importante — ha commentato Profumo dall’Algeria dove ha partecipat­o all’ultimo cda dell’Eni —. Mi metterò subito a lavorare: so che è stato fatto in precedenza

un eccellente lavoro. Continuere­mo in questa direzione accelerand­o lo sviluppo internazio­nale di Leonardo». Confermato, invece, il superpoliz­iotto Gianni De Gennaro che continua a occupare la carica di presidente del Gruppo attivo in difesa, aerospazio e sicurezza.

Incarichi I vertici di Eni ed Enel restano al loro posto Ferraris va alla società della rete elettrica

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