Il ritorno del falco in cima al Pirellone
La telecamera che riprende nido (e cova) sul palazzo del consiglio lombardo
Una coppia di falchi pellegrini ha nidificato nel sottotetto del Pirellone. A 125 metri di altezza, al riparo tra i cavi e le unità esterne dei condizionatori d’aria, da qualche giorno i rapaci covano a turno tre uova. I naturalisti, che li hanno «spiati» utilizzando una videocamera nascosta, li hanno ribattezzati Giulia e Giò. Le uova dovrebbero schiudersi entro Pasqua. E da domani le immagini del nido saranno visibili anche su Corriere Tv.
È una storia che parte da lontano, e cioè tre anni fa, con il ritrovamento di due strani pulcini bianchi nel sottotetto del Grattacielo Pirelli. Fu quella la prova che la storia di un rapace in città che si lanciava in picchiata per ghermire in volo cornacchie o piccioni non era una leggenda metropolitana. Accadde infatti, nella primavera del 2014, che i tecnici della manutenzione trovarono i pulli tra un condizionatore d’aria e un cavidotto, una location spartana ma «protetta dalle intemperie», come spiega Guido Pinoli, il naturalista che ne ha seguito le vicissitudini dall’inizio. Nei due anni successivi della famigliola si persero le tracce. Nonostante questo, nel gennaio 2016, Pinoli con la collega Patrizia Cimberio ha deciso di costruire un nido accogliente e collocarlo, d’accordo con i gestori del Palazzo, sotto il tetto, per poterlo monitorare a distanza con una telecamera messa a disposizione da un partner tecnologico (Sinapto.com).
I mesi passano, finché lo scorso novembre ecco in cima al Pirelli «numerose spiumate di uccelli predati, segno che i falchi pellegrino sono tornati», ricostruiscono gli ornitologi. Per mesi Giulia e Giò sono monitorati. Il 10 marzo viene deposto un primo uovo, poi un secondo e, infine, il terzo. Prende così corpo un progetto di scienza partecipata: i lettori