Come si fa a vivere in una città senza autobus
Che gli autobus a Napoli di sabato e domenica fossero estremamente rari, è una realtà che chi vive in città ha sempre saputo. Ma che i mezzi pubblici scompaiano completamente proprio nelle ore di punta, questa è la vera novità della settimana. L’azienda napoletana mobilità adduce a scusante la mancanza di autisti: la verità è che ci sono troppi «lavoratori» che percepiscono impunemente lo stipendio senza lavorare.
Vittorio Gennarini stessi ricercatori di mantenere elevati standard etici e professionali. Per rendersene conto basterebbe dare un’occhiata alle regole che presiedono al trattamento dei dati personali a fini di ricerca, per persuadersi che l’utilizzo dei dati sulla salute per scopi scientifici non è frenato. In questo senso vanno le autorizzazioni generali del Garante sulla ricerca e sulla genetica, nonché il codice deontologico in materia, che riconoscono un regime di favore per le attività di studio e ricerca scientifica. Nella stessa direzione va il nuovo Regolamento europeo, che dal maggio 2018 nei Paesi dell’Unione costituirà base giuridica comune in materia di privacy.
Antonello Soro,
È vero, scienza e diritti dell’individuo vanno insieme al punto che l’adesione alle regole è ormai parte integrante della ricerca clinica e sta diventando una ossessione (per certi versi necessaria). Ma se per seguire le «normative» servono più tempo, energie e risorse di quanto non ne richieda lo stesso progetto di ricerca è giusto fermarsi e riflettere e se ne deve poter parlare. O no? Susan Desmond-Hellmann, a capo dell’Università della California a San Francisco, scriveva che l’eccesso di enfasi sulla privacy rappresenta un grosso ostacolo alla ricerca clinica e che lo stesso ormai vale anche per le attività mediche di tutti i giorni (pensare che allora le regole erano molto più semplici). Quell’editoriale pubblicato su Nature del 2012 così: «Presto o tardi saranno i malati a fermare i burocrati come hanno già fatto negli anni 80 con l’Aids». (Giuseppe Remuzzi)