Gaffe sui giovani, Poletti sotto attacco Il ministro si difende: «Calcetto metafora delle relazioni sociali». Ma destra e sinistra chiedono le dimissioni
È una «stupidaggine» sintetizzare due ore di colloquio con gli studenti di Bologna con l’assunto «meglio giocare a calcetto piuttosto che inviare curriculum». È la spiegazione di Giuliano Poletti, il giorno dopo le polemiche sulla gaffe del ministro del Lavoro. Gaffe che anche stavolta gli fa piovere sulla testa la richiesta di dimissioni da parte di una larga fetta del Parlamento: da Forza Italia a M5S, passando per Sinistra italiana, Lega Nord e Mdp. Giocano invece in difesa il Guardasigilli Andrea Orlando («Se è una verità, è espressa in modo un po’ fraintendibile») e il senatore Paolo Romani di FI («Frase infelice, ma da lì a dimissioni...»). L’ex manager di Formula 1 Flavio Briatore sottolinea: «Poletti non ha tutti i torti, ma in Italia quando si dice una cosa del genere scoppia la rivoluzione. A volte le connessioni che hai sono più importanti del curriculum».
In mattinata il ministro, intervenendo alla presentazione del rapporto «Welfare index pmi 2017» promosso da Generali Italia, fa notare: «Vale molto il sapere, ma vale molto l’essere. Vale molto studiare, imparare e conoscere, ma vale altrettanto avere una buona relazione con la collettività». Poi aggiunge: «Io incontro molte persone che si occupano di reclutamento nelle imprese e dicono che cercano di capire chi sono questi ragazzi. Dopo chiedono cosa sanno. Questi due elementi devono essere tenuti insieme: il calcetto è, se volete, la metafora delle relazioni sociali».
Critiche arrivano anche dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che ospite su La7 precisa: «Poletti prenderà le sue decisioni, ma sicuramente l’ironia è poco opportuna per l’incarico importante che ricopre». La spiegazione non convince neanche Renato Brunetta, capogruppo di FI alla Camera: «Non mi occupo delle battute del ministro, giuste o sbagliate che siano. Mi preoccupo della sua fallimentare politica del lavoro: l’abolizione dei voucher, l’Ape (Anticipo pensionistico) e il Jobs act. Per questo andrebbe condannato Poletti». Più duro il grillino Alessandro Di Battista su Facebook: «Che vergogna! Mandiamoli via, sono ipocriti e meschini, completamente staccati dalla realtà». Rincara la dose il leader legista Matteo Salvini: «Poletti sciagurato: si dimetta e chieda scusa e intanto la disoccupazione giovanile risale al 40%». Parole pesanti pure da Enrico Rossi, governatore della Toscana e cofondatore di Articolo 1 Mdp: «L’invito ammiccante del ministro è il segno di un degrado che avanza, si accetta e perfino si giustifica». Taglia corto Raffaele Fitto (DI): «Non bastano più le scuse: il ministro si dimetta». E Sinistra italiana oggi alle 15 organizza davanti al ministero del Lavoro in via Veneto un flash mob con scarpini, pallone e megafoni, dal titolo: «Lavoretto o calcetto?».