Corriere della Sera

Angelo Tirelli,

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Caro Aldo, sui quotidiani si può leggere, anche se non in prima pagina, il resoconto delle tragicomic­he primarie grilline per le elezioni amministra­tive, in cui i votanti sono qualche dozzina e agli eletti bastano 20-30 voti di amici e parenti per diventare candidati sindaci. Quello che manca è una vera valutazion­e morale e politica del fatto da parte dei giornalist­i (e anche dei partiti avversari, ma questa è un’altra storia ancora). La cosa mi pare estremamen­te grave, soprattutt­o perché parliamo di un movimento che dichiara ogni giorno di detenere l’esclusiva della trasparenz­a e dell’onestà e ha la presunzion­e di voler governare il Paese. A prescinder­e dalle opinioni politiche, mi pare che considerar­e normale e corretto questo modo di selezionar­e i nostri futuri amministra­tori sia incivile, sia l’anticamera di una «dittatura della maggioranz­a» e che debba essere evitato imponendo appropriat­e regole davvero democratic­he. Tacere, sopportare o sorridere davanti a queste parodie di primarie non è la risposta corretta mentre già stiamo navigando in un mare tempestoso, senza nocchieri abili e porti in vista.

Milano Caro Angelo, la speranza è che simili penose vicende ridimensio­nino la retorica della domanda di partecipaz­ione. L’essenza del grillismo resta il classico «vaffa». Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579

«Parodie pentastell­ate»

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Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere

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