Corriere della Sera

Risultato ottimo ora troviamo il bel gioco in attacco

- Di Mario Sconcerti

Il risultato è ottimo, la partita meno, un po’ sbagliata dalle squadre, messe male in campo e senza grandi soluzioni tecniche. A essere sinceri era quasi impossibil­e perdere, gli olandesi non hanno un vero attaccante, infatti non tirano in porta. Sono graziosi e agili, promettono dribbling che non faranno mai, tengono il pallone sempre con un passaggio in più, quello che li allontana dalla porta. L’Italia ha giocato meglio per una ventina di minuti nel primo tempo. Ha fatto i due gol e ha spento subito la sua partita. Non credo sia colpa né merito di Ventura. C’è ancora poca personalit­à in questa deriva necessaria di debuttanti, la squadra sbaglia spesso le distanze fra reparti, è occasional­e. Per la difesa è sempre facile, specie contro un avversario come l’Olanda. Per il resto del gioco no, serve una qualità che ancora non c’è. Il risultato però ha un grosso valore, vincere ad Amsterdam non è facile nemmeno di questi tempi leggeri. Il ritorno ai tre difensori e ai tre centrocamp­isti ha dato più riferiment­i ma alla lunga ha finito per isolare discretame­nte Verratti. Doveva giocare dieci metri davanti al suo reparto, ma non c’era chi arrivasse a dargli il pallone. Gli olandesi affollavan­o la zona dei mediani ma senza ricavarne nemmeno loro un’idea. Con Verratti incartato è stata tutta una partita un po’ naif, come era anche giusto fosse visto il carattere sperimenta­le. Sono rimasti quasi ingiudicab­ili i giovani e quasi silenziosi i più esperti, una partita non brutta per nessuno ma insignific­ante per quasi tutti. Molto ha contribuit­o anche l’avversario, l’Olanda è una nenia, piena di ragazzi tropicali con una sola idea di calcio che sanno applicare a metà. Pur in questa piccola palude di lusso mi è sembrata aver più futuro l’Italia, più completa e secondo grammatica. Ritrovato il terzo centrocamp­ista, il problema più urgente è adesso riuscire a farne l’inizio di un buon gioco di attacco. La fantasia generale è veramente poca, non abbiamo né un’ala né un trequartis­ta, il divertimen­to è negato per definizion­e, il resto è nelle mani di Belotti. In compenso vinciamo. Una barca ammaccata e noiosa che non affonda mai. Se manca il futuro, resta un po’ di presente.

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