Corriere della Sera

La Juve perde a Napoli Ma due gol di Higuain la trascinano in finale

Coppa Italia

- Alessandro Bocci Paolo Tomaselli

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

NAPOLI C’è un prima e c’è un dopo, c’è l’inferno della rabbia e il paradiso della vendetta. La Juve va in finale e proverà, per il terzo anno consecutiv­o, a vincere la Coppa Italia: nessuno c’è mai riuscito. Ma quella del San Paolo è soprattutt­o la notte di Gonzalo Higuain. Il vecchio re rinnegato, fischiato e insultato dal suo popolo, si vendica alla sua maniera, segnando la doppietta che chiude, definitiva­mente, i conti con il passato. Il Pipita si prende tutto: sono i suoi primi gol da ex dentro Fuorigrott­a e anche i primi dopo cinque partite di digiuno.

Non era mai stato così a lungo senza bucare la porta. Valeva la pena aspettare. La seconda uscita in tre giorni a Napoli risveglia i bollori del bomber ed è molto diversa dalla prima. Domenica aveva accettato la contestazi­one e in campo era stato quasi surclassat­o. Stavolta è un’altra storia. Higuain si prende tutto con gli interessi. Cominciand­o la sua personale partita già nel riscaldame­nto. Così, stufo degli insulti che rimbombano dentro il San Paolo ogni volta che tocca il pallone o tira in porta, saluta ironicamen­te con un applauso la curva A e uscendo, livido, con la pettorina verde, indica la tribuna d’onore dove sta seduto De Laurentiis, come a dire «è colpa tua».

C’è chi nel labiale coglie anche un insulto rabbioso, ma non cambia il senso. NapoliJuve è un fuoco già prima di cominciare. E il Pipita è al centro di tutto. Mario Ferri, detto il Falco, l’invasore seriale, con la solita maglia da superman entra in campo e lancia un cappellino del Napoli al centravant­i: lo stadio lo acclama come un eroe quando le forze dell’ordine lo scortano fuori dal prato verde.

Anche la partita, non solo Higuain, è diversa da quella del campionato, forse perché estrema, giocata senza retropensi­eri. Il Napoli sa che deve segnare almeno due gol e soprattutt­o non subirne, la Juve vuole chiudere in fretta la questione per non trasformar­e la notte in una corrida. La squadra di Sarri parte bene, veloce, determinat­a, anche pericolosa. Bonucci, con una scivolata provvidenz­iale, anticipa Insigne lanciato a rete e Neto è un gigante sul tiro a colpo sicuro di Callejon. Napoli si illude. Higuain spegne il fuoco. Con un destro secco, favorito dall’incertezza di Chiriches e dalla scarsa reattività di Reina. Gonzalo mostra lo sguardo orgoglioso, indica ancora la tribuna dove sta seduto De Laurentiis e non festeggia, solo un piccolo moto di gioia, stringendo il pugno destro verso la sua panchina. Ed è ancora lui, stavolta con un destro secco, a tramortire ancora il Napoli e il San Paolo, dopo il pareggio di Hamsik all’8’ della ripresa: 25 gol in stagione, 4 al Napoli, 2 al San Paolo. La finale del 2 giugno con la Lazio è quasi tutta dell’argentino.

Il Napoli ha il merito di non accontenta­rsi. Come in campionato, anzi meglio. Sarri toglie lo spento Milik e la squadra ha un sussulto: Mertens pareggia nel giro di una manciata

di secondi dal suo ingresso in campo, Insigne regala una vittoria per l’orgoglio. Il finale è convulso. Dani Alves, quando le squadre rientrano negli spogliatoi, viene colpito alle gambe da una bottigliet­ta che Bonucci mostra rabbioso. La corrida è finita. Per Allegri la missione è compiuta, ma tre gol al passivo sono tanti per la difesa di ferro, anche se il secondo pesa tutto sulla coscienza di Neto. Sarri invece torna negli spogliatoi con un rimpianto: se avesse ancora Higuain, questo Napoli sarebbe da scudetto. E anche da Coppa Italia.

De Laurentiis Il Napoli ha giocato meglio In panchina c’è Sarri, un signore del calcio, non un catenaccia­ro

Allegri Siamo in finale di Coppa Italia L’obiettivo è riuscire ad arrivare in fondo e fare il Triplete

 ??  ??
 ?? (LaPresse) ?? Protagonis­ta Gonzalo Higuain, dopo aver risposto ai fischi del San Paolo indicando la tribuna dove era seduto Aurelio De Laurentiis («Colpa tua»), segna una doppietta ed esulta
(LaPresse) Protagonis­ta Gonzalo Higuain, dopo aver risposto ai fischi del San Paolo indicando la tribuna dove era seduto Aurelio De Laurentiis («Colpa tua»), segna una doppietta ed esulta
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy