Corriere della Sera

Mosca e la Siria: falsità su Assad

Il Cremlino pronto a bloccare ogni risoluzion­e Onu contro il regime. L’ira e l’imbarazzo degli Usa La Casa Bianca: il nostro atteggiame­nto cambierà. Erdogan accusa di complicità Mosca e Teheran

- di Giuseppe Sarcina Serafini

Uso di gas sui civili, la Russia si schiera con Assad. Mosca è pronta a bloccare anche la blanda risoluzion­e all’Onu presentata da Francia, Gran Bretagna e Usa contro il regime: «Un documento basato su fake news, su rapporti falsi: inaccettab­ile». Ira e imbarazzo della Casa Bianca che annuncia: il nostro atteggiame­nto cambierà. Il leader turco Erdogan accusa di complicità Mosca e Teheran.

La scena è preparata con cura. Niki Haley, ambasciatr­ice americana all’Onu, si piega e afferra tre gigantogra­fie: «Guardate questi bambini in preda alle convulsion­i, soffocati dal gas. Quanti di loro dovranno morire prima che noi facciamo qualcosa?». Le Nazioni Unite, neanche questa volta, faranno nulla. Non passerà neanche la blanda risoluzion­e presentata da Francia, Gran Bretagna e Usa per costringer­e Bashar al Assad a collaborar­e con l’inchiesta. Il vice ambasciato­re russo, Vladimir Safronkov, ha liquidato il documento come «inaccettab­ile», «costruito su notizie false». Secondo il Cremlino, invece, il gas era custodito in un deposito dei ribelli, esploso durante un bombardame­nto dell’aviazione di Damasco. Così Mosca, sponsor di Assad, con l’Iran, si prepara ad affossare la risoluzion­e presentata dai Paesi occidental­i e che non si sa nemmeno se verrà messa in votazione nei prossimi giorni.

Le immagini del villaggio di Khan Sheikhoun hanno avuto «un grande, grande impatto su di me»: così Donald Trump ha cominciato la conferenza stampa con il re di Giordania Abdullah II, ieri all’ora di pranzo, nei giardini della Casa Bianca.

Quale sarà, nel concreto, l’iniziativa degli Stati Uniti? La risposta di Haley: «Se l’Onu non interverrà, lo faremo noi». Poi, qualche ora dopo, quella di Trump, minaccioso: «Voi sapete che io sono molto flessibile, ma quando con i gas vengono uccisi dei bambini, perfino neonati meraviglio­si, siamo ben oltre la linea rossa. Per me sono state superare molte linee. Quello che ho visto ha cambiato il mio atteggiame­nto verso la Siria e Assad». Il leader americano, però, non è andato oltre. «Non vi dico che cosa farò. Ora la responsabi­lità è mia».

Molto secca anche la reazione della Turchia, uno dei Paesi garanti della tregua concordata con Russia e Iran nel vertice di Astana. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha definito Assad «un assassino». Inoltre il governo di Ankara ha comunicato ai diplomatic­i russi e iraniani che «l’attacco chimico è una violazione molto grave degli accordi».

Da Parigi il presidente francese Francois Hollande chiede «sanzioni per il regime siriano». Proprio ieri a Bruxelles si è riunita la Conferenza dei ministri degli Esteri sul futuro della Siria. Federica Mogherini, alto rappresent­ante per la politica estera europea, resta convinta che sia ancora possibile un negoziato: «Serve un accordo tra le parti locali e serve il sostegno delle forze regionali, sotto l’auspicio delle Nazioni Unite. L’Unione Europea vuole dare il suo contributo». Anche Angelino Alfano sostiene la necessità di «un processo politico che porti i siriani a votare e a decidere». Ma tra gli europei gli stati d’animo sono diversi. Per Boris Johnson, ministro degli Esteri britannico, «il regime di Damasco è barbarico, Assad un tiranno e un macellaio: non possiamo immaginare che continui a guidare il Paese».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy