Corriere della Sera

Frustata perché veste all’occidental­e Ragazzina di 15 anni tolta ai genitori

Pavia, le botte andavano avanti da anni. Il padre: «La picchiavo per educarla»

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DAL NOSTRO INVIATO

«Non meriti di vivere, sei una putt..., se muori è meglio. Tu non sei come noi, vuoi essere come le tue amiche italiane, solo le putt... si vestono come te...».

Il racconto davanti agli investigat­ori della squadra Mobile di Pavia risale allo scorso 16 febbraio. Pagine di verbali che si trasforman­o in una denuncia in Procura per maltrattam­enti contro i genitori e il fratello 35enne. A parlare è la figlia più piccola, compirà 16 anni tra pochi settimane. Una sorella è già stata in passato oggetto di violenze da parte della madre e allontanat­a da casa. Lei ha invece raccontato di pestaggi, calci, pugni e persino frustate. Vessazioni che andavano avanti fin da bambina e che si erano fatte ancora più pesanti negli ultimi due anni. La colpa? «Indossare jeans strappati, frequentar­e ragazze italiane, rientrare tardi la sera», come ha testimonia­to davanti agli agenti.

La storia — raccontata dalla giornalist­a Maria Fiore su La provincia pavese — arriva da un paesino dell’Oltrepo. E da una famiglia ben integrata, come racconta il difensore Pierluigi Vittadini. Il padre ha un lavoro regolare, ha il permesso di soggiorno e, secondo il legale, non è un «integralis­ta». E anche se la ragazza ha raccontato agli agenti di aver subito i pestaggi a causa della mancata osservanza dei precetti religiosi, la famiglia respinge con forza il sospetto che dietro alle violenze (ammesse dai genitori, ma negate dal fratello) ci siano aspetti legati alla religione islamica: «Picchiavo mia figlia è vero, ma per educarla. È ribelle, non voleva andare a scuola», la giustifica­zione del padre della ragazzina.

La 15enne frequenta un istituto profession­ale dove studia da estetista. È stato il direttore del centro, Riccardo Aduasio, il primo a raccoglier­e le segnalazio­ni della giovane. Per far scattare le indagini però è stata necessaria la denuncia di un medico del Policlinic­o San Matteo di Pavia che ha visitato la ragazza lo scorso 16 febbraio quando la 15enne s’è presentata al pronto soccorso con diverse contusioni. Trentuno giorni di prognosi e subito è scattata la segnalazio­ne alla polizia. «La giovane raccontata che specificat­amente il padre e il fratello di 35 anni, l’avevano

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