La vicenda
Francesca Peirotti è finita sotto processo a Nizza per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ha trasportato da Ventimiglia otto clandestini
Il pm di Nizza Alain OctuvonBazile ha chiesto per lei otto mesi di reclusione con la condizionale e due anni di interdizione all’ingresso in territorio francese
All’udienza hanno partecipato centinaia di migranti presidiando la zona antistante il Tribunale
Dopo aver ascoltato quattro testi della difesa, il giudice ha rinviato al 17 maggio per la sentenza
La battuta sulla risposta italiana a Cédric Herrou non la fa sorridere per nulla. Anzi. «Io sono una cosa diversa. Io non volevo mediatizzare. Si parla troppo di chi aiuta e troppo poco di chi viene aiutato. Facile dare solidarietà a noi europei, facce note e familiari. No, bisogna darla a chi ha davvero bisogno».
Le differenze sono negli spigoli. Il contadino di Breil-surRoya è diventato il nome che rappresenta l’aiuto ai migranti nella valle stretta tra le montagne di Francia e Italia, il passaggio obbligato per chi cerca un varco nella frontiera di Ventimiglia. Il processo per aver facilitato l’ingresso, il soggiorno e la circolazione di migranti irregolari, gli hanno dato una notorietà non del tutto sgradita. «Ma parlare di noi invece è un modo dell’opinione pubblica di sgravarsi la coscienza e continuare a fregarsene di quel che accade, senza mettere attenzione sulla frontiera e sul dramma che si consuma ogni giorno».
Francesca Peirotti ha 29 anni, un piercing al naso, una laurea in Economia con tanto di master, e la serietà che deriva dalla consapevolezza di essere una eroina per pochi e una fuorilegge per tanti altri. Martedì pomeriggio è entrata nel tribunale di Nizza determinata a non parlare. E infatti non ha risposto alle domande del presidente della corte. Era stata arrestata l’8 novembre sulla A8, all’altezza di Mentone. Guidava un furgoncino bianco. A bordo c’erano sette giovani eritrei e un cittadino del Ciad. Una pattuglia mista di poliziotti italiani e francesi la seguiva da Ventimiglia, dove aveva fatto salire i migranti. Herrou se l’è cavata con una multa. Con lei il procuratore ci è andato più pesante, chiedendo otto mesi di reclusione ma soprattutto due anni di interdizione dal territorio francese. Ma è stato quando ha risposto