Marina Sylvia Caprotti e i piani di Esselunga per crescere
(d. pol.) L’inaugurazione del primo superstore Esselunga a Roma ha segnato ieri anche il debutto di Marina Sylvia Caprotti (foto), figlia di Bernardo e Giuliana Albera, come padrona di casa. Abita a Londra ma è ormai sempre più presente a Milano dove segue molto da vicino il gruppo di cui è erede universale. Ad amici e ospiti raccolti nello store di 4.600 metri quadrati di via Prenestina ha raccontato con orgoglio la sua soddisfazione nel vedere realizzato un progetto che ha richiesto 12 anni di iter autorizzativo (11 milioni di investimenti) e la forte determinazione del fondatore di Esselunga. «Era uno dei sogni di mio padre», ha spiegato, aggiungendo che il gruppo crescerà ancora e investirà anche per svilupparsi nel resto del Paese. L’apertura a Roma, dove lavoreranno 171 addetti, sarà un banco di prova per capire se ci sono le condizioni per l’avanzata verso Sud. Da alcuni mesi Marina Sylvia Caprotti, affiancata dall’amministratore delegato Carlo Salza, sta conducendo un giro d’orizzonte su tutta l’attività del gruppo che registra 7,5 miliardi di ricavi. La società che ha una rete di 154 supermercati e l’ambizione ma anche la necessità di crescere per tenere testa alla concorrenza. Marina Sylvia ha quindi ritenuto necessario condividere le scelte e prendere il posto di padrona di casa in occasione dell’inaugurazione dei negozi. Quello svolto per 60 anni da suo padre.
Tim, la mossa di Vivendi
(f.d.r.) «Sono in Tim per realizzare un grande progetto e rimarrò qualunque sia il presidente, in quanto sono sicuro che mi metteranno in condizione di lavorare bene». Risponde così l’amministratore delegato di Telecom Italia, Flavio Cattaneo, alle voci che lo vedrebbero pronto a lasciare il gruppo qualora il nuovo presidente (che verrà nominato il 4 maggio) dovesse ricevere deleghe «ingombranti». Il socio di maggioranza, Vivendi, sta valutando se indicare il ceo Arnaud de Puyfontaine alla presidenza di Telecom, ma non sarebbe da escludere una riconferma di Giuseppe Recchi. Sul nome di de Puyfontaine c’è la lente della Consob, che deve valutare se Vivendi ha solo un’influenza dominante sul gruppo o un controllo di fatto. Indagine che procede parallelamente a quella dell’AgCom, che potrebbe deliberare l’11 aprile sulla compatibilità del doppio ruolo dei francesi in Telecom come primo socio e in Mediaset con il 29,9% dei voti. Vivendi avrebbe nel frattempo chiesto all’Antitrust Ue un parere sul «controllo esclusivo ”de facto” su Telecom» in previsione della presentazione di una lista di maggioranza alla prossima assemblea. Ieri intanto il ceo di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, è stato ascoltato come teste in Procura a Milano per l’inchiesta sulla tentata scalata di Vivendi al gruppo di Cologno.
I 25 anni di Altagamma
(giu.fer.) «L’Italia è leader riconosciuto nella produzione dei beni di lusso, con il 10% di un mercato mondiale che vale mille miliardi. Vuol dire il 5% del Pil italiano» sostiene Andrea Illy, presidente di Altagamma, la Fondazione che riunisce i principali marchi italiani che per festeggiare i suoi 25 anni ha cambiato logo, slogan e indirizzo, traslocando in via Monte Napoleone.