Corriere della Sera

Genova Armi, diritto, economia, costume L’idea d’impero non tramonta mai

- Di Jessica Chia

Da oggi fino a domenica la storia è di casa al Palazzo Ducale di Genova. Quest’anno si parla di Imperi nell’ottava edizione del festival La storia in piazza, manifestaz­ione curata da Donald Sassoon, professore emerito di Storia europea comparata al Queen Mary College di Londra, organizzat­a e promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova, Regione Liguria, Centro culturale Primo Levi, Università di Genova.

Dai più antichi, come quello babilonese o quello romano, a quelli moderni, metafora del potere economico, fino alla nostra contempora­neità, in cui troppi sono i territori senza terra e senza pace, ancora squartati dai conflitti, gli Imperi saranno rievocati e discussi nell’occasione sotto numerosi aspetti culturali: storico, sociologic­o, letterario e artistico.

Che sia descritta attraverso gli occhi di una cinepresa, o per mezzo di graphic novel e fumetti, La storia in piazza mira a raccontare una costante millenaria, la potenza imperiale, attraverso linguaggi universali che parlino a tutti. Come l’anno scorso (il tema della rassegna era Consumi culturali), saranno quattro le giornate — tutte a ingresso libero — dedicate alla storia, tra lezioni magistrali, mostre, laboratori e ospiti qualificat­i provenient­i dal mondo intero, pronti a dialogare con un pubblico di tutte le età.

La manifestaz­ione si apre oggi con due appuntamen­ti Sean Landers (1962), Improbable History (1991-1994, installazi­one), St.Louis, Usa, Contempora­ry Art Museum

nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. Alle 9.30 Sergio Romano, in un incontro riservato alle scuole, interviene su ascesa e declino degli imperi, dalla rivoluzion­e d’Ottobre ai giorni nostri. Alle 18 il curatore della manifestaz­ione Donald Sassoon tiene la lezione Missione imperiale, sui contesti storici e geografici in cui si sono formati e sviluppati i più diversi imperi.

Tra i numerosi ospiti: il governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco, che dialogherà sugli imperi della finanza globale; lo storico francese Michel Balard, che si soffermerà sulla lotta fra le repubblich­e di Genova e Venezia nel Trecento. E ancora: Monika Bulaj, Caroline Finkel, Federico Rampini, Philippe Daverio, Vito Mancuso e molti altri.

Domenica chiuderann­o la

manifestaz­ione lo scrittore Nicolai Lilin (autore di Educazione siberiana, Einaudi) e alle 18 lo storico britannico Perry Anderson, che interverrà sul diritto internazio­nale.

Oltre alle conferenze, numerosi gli eventi paralleli. Da segnalare la mostra fotografic­a dell’antropolog­o Marco Aime, che con Afriche immagini e voci (fino al 17 aprile) racconta gli imperi del Continente Nero in settanta fotografie scattate tra Mali, Ghana, Benin, Malawi, Tanzania, Congo e Algeria. E i giovani artisti under Oltre alle conferenze degli studiosi, sono in programma mostre e spettacoli musicali

35 che espongono illustrazi­oni e immagini animate, dando vita alla mostra Disordini imperativi.

La storia passa anche dal cinema (con la Maratona nostop di cortometra­ggi tra imperi reali e immaginari, a cura del Genova Film Festival) e dalla musica, che accompagna queste giornate con numerosi concerti (quello di apertura, dedicato alle colonne sonore di guerre e conquiste, è a cura della Filarmonic­a Sestrese).

Non possono mancare gli incontri per ragazzi, che nella scelta tra 200 eventi (il programma completo su lastoriain­piazza.it), possono anche costruire un acquedotto romano di 20 metri o giocare nell’allestimen­to creato dal Premio Andersen Gek Tessaro con gli studenti del liceo artistico.

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