Genova Armi, diritto, economia, costume L’idea d’impero non tramonta mai
Da oggi fino a domenica la storia è di casa al Palazzo Ducale di Genova. Quest’anno si parla di Imperi nell’ottava edizione del festival La storia in piazza, manifestazione curata da Donald Sassoon, professore emerito di Storia europea comparata al Queen Mary College di Londra, organizzata e promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova, Regione Liguria, Centro culturale Primo Levi, Università di Genova.
Dai più antichi, come quello babilonese o quello romano, a quelli moderni, metafora del potere economico, fino alla nostra contemporaneità, in cui troppi sono i territori senza terra e senza pace, ancora squartati dai conflitti, gli Imperi saranno rievocati e discussi nell’occasione sotto numerosi aspetti culturali: storico, sociologico, letterario e artistico.
Che sia descritta attraverso gli occhi di una cinepresa, o per mezzo di graphic novel e fumetti, La storia in piazza mira a raccontare una costante millenaria, la potenza imperiale, attraverso linguaggi universali che parlino a tutti. Come l’anno scorso (il tema della rassegna era Consumi culturali), saranno quattro le giornate — tutte a ingresso libero — dedicate alla storia, tra lezioni magistrali, mostre, laboratori e ospiti qualificati provenienti dal mondo intero, pronti a dialogare con un pubblico di tutte le età.
La manifestazione si apre oggi con due appuntamenti Sean Landers (1962), Improbable History (1991-1994, installazione), St.Louis, Usa, Contemporary Art Museum
nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. Alle 9.30 Sergio Romano, in un incontro riservato alle scuole, interviene su ascesa e declino degli imperi, dalla rivoluzione d’Ottobre ai giorni nostri. Alle 18 il curatore della manifestazione Donald Sassoon tiene la lezione Missione imperiale, sui contesti storici e geografici in cui si sono formati e sviluppati i più diversi imperi.
Tra i numerosi ospiti: il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che dialogherà sugli imperi della finanza globale; lo storico francese Michel Balard, che si soffermerà sulla lotta fra le repubbliche di Genova e Venezia nel Trecento. E ancora: Monika Bulaj, Caroline Finkel, Federico Rampini, Philippe Daverio, Vito Mancuso e molti altri.
Domenica chiuderanno la
manifestazione lo scrittore Nicolai Lilin (autore di Educazione siberiana, Einaudi) e alle 18 lo storico britannico Perry Anderson, che interverrà sul diritto internazionale.
Oltre alle conferenze, numerosi gli eventi paralleli. Da segnalare la mostra fotografica dell’antropologo Marco Aime, che con Afriche immagini e voci (fino al 17 aprile) racconta gli imperi del Continente Nero in settanta fotografie scattate tra Mali, Ghana, Benin, Malawi, Tanzania, Congo e Algeria. E i giovani artisti under Oltre alle conferenze degli studiosi, sono in programma mostre e spettacoli musicali
35 che espongono illustrazioni e immagini animate, dando vita alla mostra Disordini imperativi.
La storia passa anche dal cinema (con la Maratona nostop di cortometraggi tra imperi reali e immaginari, a cura del Genova Film Festival) e dalla musica, che accompagna queste giornate con numerosi concerti (quello di apertura, dedicato alle colonne sonore di guerre e conquiste, è a cura della Filarmonica Sestrese).
Non possono mancare gli incontri per ragazzi, che nella scelta tra 200 eventi (il programma completo su lastoriainpiazza.it), possono anche costruire un acquedotto romano di 20 metri o giocare nell’allestimento creato dal Premio Andersen Gek Tessaro con gli studenti del liceo artistico.