Corriere della Sera

«Coro» di Berio: quel capolavoro è già un classico

- di Enrico Girardi

Con quella faccia un po’ così, quella giacca cardinaliz­ia lunga fino ai piedi, quell’aria da santone che si sente un predestina­to, Teodor Currentzis sembra avere tutto del musicista irritante. Ma non c’è dubbio che il direttore greco di nascita e siberiano d’adozione rappresent­i una voce originale della vita musicale degli ultimi anni. Meraviglio­so il programma che ha guidato al Teatro Abbado, per Ferrara Musica: tre Mottetti di Bach e Coro, una grandiosa costruzion­e per 40 coristi e 40 professori d’orchestra che Luciano Berio scrisse negli anni Settanta. Sono esecutori la Mahler Chamber Orchestra e il Coro Musicaeter­na, fondato dallo stesso Currentzis.

Non c’è invece la formidabil­e Orchestra Musicaeter­na, con la quale il direttore suonerà domenica a Reggio Emilia. Ma la Mco non è un ripiego, anzi. È il coro che non è ancora formazione d’alto livello. E, si sa, il coro è strumento che non perdona: basta niente e intonazion­e e colori vanno a farsi benedire. Tutto ciò per dire che i Mottetti di Bach non sono stati un granché: bene avrebbe fatto Currentzis, fosse stato un po’ più umile, a usare i raddoppi strumental­i, oltre al continuo, per produrre un’esecuzione migliore. Eccellente invece l’esecuzione di Coro: si parla di una pagina rappresent­ativa dell’arte di Berio tanto quanto lo è Sinfonia. Quaranta coppie di musicisti (ogni corista «fa leggio» con uno strumentis­ta) che danno vita a un fiume musicale tanto diversific­ato nei contenuti lessicali quanto unitario nel profilo formale: un capolavoro che è già un classico della produzione del secondo Novecento.

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Sul podio Teodor Currentzis dirige Mahler Chamber Orchestra

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