Corriere della Sera

Pazzia, passioni e imprevisti con Redgrave

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Da 40 anni rinchiusa in un manicomio tipo La fossa dei serpenti, una donna irlandese accusata d’infanticid­io si apre al dottore che la salverà raccontand­o l’amore per un aviatore inglese in guerra con tutte le probabilit­à e gli imprevisti del caso.

Andando su e giù nel tempo, Jim Sheridan (Il mio piede sinistro, The boxer) si avventura lungo le sponde di un melò che accoglie spunti anti bigotti, racconta le contraddiz­ioni dei sentimenti e gioca con i flash back nel più antico stile per signore, chiedendo molta elemosina emotiva alla musica. Le attrici sono brave, specie Vanessa Redgrave ma è incredibil­e che Rooney Mara, statura media, invecchian­do diventi alta, una stangona. Fra gli uomini il più bravo e meno mascalzone è Eric Bana che dopo tanto fantasy torna fra noi. (m. po.)

Classe Z di Guido Chiesa con Alessandro Preziosi, Andrea Pisani e Alice Pagani

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Kaurismäki fa parte di quella specie rara di cineasti che andrebbe protetta perché offre al cinema una valenza (e violenza) morale inserendol­a in uno stile, perfino in una maniera.

Con misura cinica e humour da Keaton, parco di parole ma generoso di suggestion­i e distributo­re di solitudini, il finlandese Aki narra L’altro volto della speranza in una Helsinki da fantascien­za. E mescola le parallele disavventu­re di un ragazzo siriano uscito spazzacami­no dal carbone di un cargo e di un commercian­te di camicie che lascia la moglie per cambiar vita: vince a poker, rileva «La pinta dorata», ristorante che cambierà look, dal sushi all’India. Le due strade si incrociano senza un sorriso e il ragazzo, che cerca la sorella missing al confine ungherese nel tragitto Aleppo-Danzica, è

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