Corriere della Sera

Un manager carismatic­o più efficace dietro le quinte

- Di Aldo Grasso

La prima volta è pur sempre la prima volta, anche in tv. Davanti a Lilli Gruber, Davide Casaleggio è teso, emozionato, subito in difesa, preoccupat­o di chiarire i rapporti formali tra la Casaleggio Associati e il M5S. A fianco ha due interlocut­ori «non ostili», Gianluigi Nuzzi e Domenico De Masi. Si scioglie parlando del padre, definito un «sognatore», un uomo riservato ma ambizioso. L’estetica paterna rispondeva all’iconografi­a del guru e a una comunicazi­one basata sull’assenza, da ieri sera quella di Davide soddisfa un’estetica più banalmente executive, giacca e cravatta (potrebbe essere un agente di True detective o un analista finanziari­o di Billions), compresa la necessità di «metterci la faccia». Vuole parlare di futuro, di evoluzione e sviluppo (temi che saranno sviluppati domani nel convegno di Ivrea), ma la sua presenza, in termini di comunicazi­one, parla del presente. Streaming, web, blog, reti sociali, piattaform­a Rousseau, democrazia online ma poi, quando si tratta di visibilità pubblica, bisogna fatalmente fare i conti con la vecchia, cara tv generalist­a, l’unico mezzo ancora in grado di fare massa, creare personaggi, leader, consensi, voti (anche perché l’80% degli italiani s’informa ancora tramite i media tradiziona­li). Il passaggio è di quelli importanti nella storia dei pentastell­ati. Adesso M5S, forte dei sondaggi, vuole accreditar­si come forza di governo e parlare anche e soprattutt­o con l’establishm­ent italiano, non più solo ai cittadini e agli attivisti. Davide ha un carisma particolar­e. Intanto è un bell’uomo, alto e slanciato, ma è impassibil­e come un giocatore di scacchi, impenetrab­ile, puntuale, sprezzante con l’avversario. La sua è un’autorevole­zza più da manager che da capo politico. Ascolta con attenzione, non interrompe, non si sbilancia mai. Nella situazione attuale potrebbe essere una carta vincente: la nuova politica, il cui compito principale è ricomporre virtualmen­te lo sminuzzame­nto dell’opinione pubblica, si muove più con strumenti digitali che con la vecchia retorica. Mai una parola di troppo, sospettoso com’è delle regole d’ingaggio dei talk. Era la prima volta, ma forse Davide è più efficace dietro le quinte.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy