Corriere della Sera

Il capo delle news di Facebook «Pronti a cancellare le falsità»

Campbell Brown, dalla Cnn al social: siamo responsabi­li

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tradiziona­li facciano fatica a evolvere. Facebook fa parte dell’ecosistema delle news e può e deve aiutarli partendo dalle già attivate collaboraz­ioni nello sviluppo dei prodotti e nella ricerca di modi per monetizzar­e», racconta al Corriere a Perugia, dove si è recata in occasione del Festival del giornalism­o.

Il social network ha bisogno dei contenuti e deve necessaria­mente dialogare con chi li crea. Ma tre mesi fa, quando Brown è arrivata a Menlo Park, Nicole Kidman L’attrice, 49 anni, ha sperimenta­to il botox: «Ma ci ho rinunciato», ha detto

«Euxit. Uscita di sicurezza sull’Europa» è il libro di Roberto Sommella che è stato presentato ieri nella sede della Fieg alla presenza del presidente Maurizio Costa. Il volume contesta le tesi di chi vorrebbe ritornare a confini e monete nazionali.

sentiva soprattutt­o aumentare la pressione delle polemiche successive all’elezione di Donald Trump, che ha scoperchia­to il vaso di Pandora della disinforma­zione online. Oggi il problema ha raggiunto una dimensione tale da portare all’approvazio­ne, da parte del governo tedesco, di una norma che prevede multe da 50 milioni di euro per le piattaform­e su cui transitano fake news e contenuti d’odio. Se arriverà anche il pollice alto del Parlamento sarà legge, con tutto ciò che ne consegue in termini di difficoltà nella definizion­e di ciò che è vero e di ciò che non lo è. E di individuaz­ione dei responsabi­li della selezione (gli stessi social network? I governi? Gli utenti? I giornali?).

«Rispettiam­o le norme di tutti i Paesi in cui operiamo», afferma Brown. E aggiunge: «Vogliamo eliminare totalmente le “false news” dalla piattaform­a (adesso a Menlo Park le chiamano così, probabilme­nte per provare a smarcarsi dalla discussion­e, ndr)». La giornalist­a è convinta che la natura del problema sia soprattutt­o economica: «Alcuni portali sostengono posizioni opposte solo per fare soldi. Possiamo fermarli impedendo loro di guadagnare tramite la pubblicità»

Le fake news e la post verità tengono però banco quotidiana­mente nel dibattito politico statuniten­se (e non solo). «C’è sempre stato un rapporto turbolento con i presidenti, il ruolo dei media è di stimolarli a essere responsabi­li. Ci sarà sempre tensione. Oggi però mi preoccupa però la scarsa credibilit­à degli editori di notizie negli Stati Uniti. Devono riorganizz­are il rapporto con la loro audience».

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